Dopo Giorgio Napolitano Berlusconi presidente…
Berlusconi for President Italian Republic, Berlusconi presidente.
Siamo davvero sicuri che non accadrà, che si tratti solo di una boutade? In qualsiasi altro Stato europeo sarebbe assurdo solo pensare che un parlamentare per 20 anni ex capo del governo, condannato in Cassazione ed attualmente senza passaporto, affidato ai Servizi sociali, possa tranquillamente continuare a fare politica, condizionare il Paese, andare a pranzo col Presidente del Consiglio, discutere e varare con Renzi nuove leggi, modificare la Costituzione, rilasciare interviste, scorazzare da una tv all’altra, da una convention all’altra, sparlare della magistratura, arringare le folle, agire come un incensurato ed onesto cittadino senza macchia. Il rischio o la fortuna, secondo punti di vista ed aspettative, di Berlusconi for president quando si dimetterà il novantenne Napolitano, esistono. Ormai tutto è possibile. Anche che arrivi chi voglia convincerci che il sole sorge di notte e la luna di giorno, che i fiumi non scendano verso il mare, ma viceversa, che i bimbi nascano davvero sotto i cavoli e non dall’amore tra un uomo ed una donna. L’Italia assomiglia sempre più ad un immenso ed irriconoscibile Circo Barnum. Senza regole, dignità. Se vivesse ancora Massimo D’Azeglio di fronte alla schizofrenia contemporanea, al caos culturale, alla confusione mentale, all’immorale ingordigia di troppi, allo sfrenato ribaltamento di valori e principi non direbbe più “abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”, ma “gli italiani ci sono, ora dobbiamo fare l’Italia”.
Politica, governo, partiti, sindacati, onorevoli, senatori, presidenti, sindaci di ogni colore, destra, sinistra, centro, indipendenti e non, tutti indistintamente da 50 anni, salvo rare eccezioni alla Pertini, raccontano storie di comodo impoverendo lo Stivale. Esclusivamente preoccupati di conservare poltrone e privilegi immeritati, mettere sempre più legna in cascina a danno degli altri.
In che Paese viviamo se un tribunale o un giudice condanna ed un altro assolve? Se chi per fame ruba una mela finisce subito in carcere e chi per il terremoto dell’Aquila, dove morirono 309 persone, in primo grado è stato condannato a 6 anni di carcere per “omicidio e lesioni colpose” e pochi giorni fa viene assolto dalla Corte d’appello. A nulla valgono le urla “vergogna, mafiosi, uno Stato che non fa più giustizia è uno Stato che difende se stesso, la legge assolve i potenti e schiaccia i deboli, gli onesti” della gente comune e dei parenti increduli delle vittime. E il “caso Cucchi”? Come può un vero Stato, giusto, autorevole prendere in consegna un corpo vivo, mettere in prigione un giovane vivo e restituirlo alla famiglia cadavere, pieno di lividi, con le ossa spezzate, nessun colpevole? Basta illusionisti, imbonitori, faccendieri, palazzinari, indagati, condannati, prescritti, nani e ballerine al governo. Renzi smetta di blaterare slogan, crei rinascita, rottamazione, legalità, il lavoro promessi. Grillo invece di insultare nella sua Genova alluvionata gli angeli del fango prenda la pala e cominci a ripulire Camera e Senato. Basta Razzi, Scilipoti, Fiorito. Caligola aveva nominato il suo cavallo senatore, manca solo che a Palazzo Madama arrivi Dudù. Non ci meritiamo un’Italia così.
Roberto Basso