Emigrato in America ha diretto la Nasa e fabbricato i binari dei satelliti Gemini

Nel Giugno del 1943 ero studente di ingegneria presso l’Università di Genova. All’avvento dell’armistizio tra Italia e Alleati, l’8 Settembre di quell’anno, decisi di raggiungere il Meridione, occupato dagli Alleati, per fare la mia parte nella lotta al Nazismo.

L’impresa si manifestò oltremodo difficile, ma dopo ricerche varie, nel novembre dello stesso anno, riuscii a prendere contatto con un gruppo operante al comando di Eddy Sogno, soprannome “di guerra”: Franchi.
Il gruppo era costituito da professionisti, studenti universitari ed ufficiali.

Chiesi ad Eddy se poteva adoperarsi in modo da farmi raggiungere il Meridione per arruolarmi in qualche reparto Inglese o Americano, preferibilmente nelle forze aeree (avevo già la licenza di volo a vela, ottenuta in Brasile l’anno precedente).

Il comandante mi rispose: “Per ciò che chiedi, vedremo in futuro. Al momento, siccome conosci bene il tedesco, ritengo più utile se ti arruoli presso qualche ditta germanica di ingegneria, ove potrai apprendere il modus operandi tedesco per poi poter agire dall’interno come infiltrato.”

Proprio in quel periodo varie di tali ditte stavano richiedendo personale altamente qualificato. Puntammo sulla ditta Prohaska, operante a Genova. A seguito di un colloquio fui subito assunto in qualità di “Vermesser” (geometra) a 200 Marchi mensili (pari allora a 2.000 lire, cifra non principesca ma adeguata). I lavori consistevano in periodici sopraluoghi della sede della camionale Genova-Serravalle, con l’obbiettivo di renderla percorribile da trasporti viari di motoscafi armati, transitanti da Genova all’Adriatico.

Nei primi del ‘44, giunse l’ordine di trasferimento dell’intero gruppo da Genova alla zona di Parigi. Giunti a destinazione, ci fu comunicato che da quel momento in avanti saremmo stati “militarizzati” in qualità di membri della Organizzazione Todt (OT), diventando, così, militari dell’esercito Nazista. Il mio rango era di “OT-mann”, equivalente a quello di soldato semplice. Fummo inviati alla vicina cittadina di Méry-sur-Oise ed adibiti al rilevamento topografico di alcune cave di pietra (lo scopo del lavoro non ci fu mai rivelato).

L’Organizzazione Todt era analoga al Corps of Engineers (COE) americano o anche al Genio italiano: corpo specializzato in particolari impieghi di supporto al combattimento di ambito ingegneristico, insieme a quelle di artiglieria, trasmissioni e trasporti.

In breve tempo e con mio stupore, apprendemmo che la OT godeva di prestigio alquanto maggiore di quello accordato alla Wehrmacht, siccome il Dr. Todt era un favorito di Hitler. La mia posizione era pertanto approssimativamente equiparabile a quella di “Feldwebel” (sergente). Inoltre, a Méry-sur Oise, godevamo di discreti vantaggi: anziché alloggiare in caserma risiedevamo in abitazioni private requisite dai Tedeschi. Era questa preferenza motivo di contrasto tra Wehrmacht ed OT.

Dopo circa un mese fummo trasferiti al villaggio di Villerupt, presso Longwy in Alsazia-Lorena. Il mio capo era il “Diplom-Ingenieur” (Ingegnere) Trenkler: viennese sulla sessantina. I miei colleghi erano gli stessi di Genova, più il Francese Texier ed il cecoslovacco Ruzichka.

La zona possedeva miniere di ferro, alcune delle quali produttive mentre altre esaurite. Le gallerie di queste miniere si spingevano per alcune decine di chilometri nel sottosuolo. Il lavoro consisteva nel localizzare pozzi verticali che dalla superficie avrebbero portato all’interno di una miniera esaurita.

Durante alcune settimane alloggiammo in una stanza di un’abitazione privata, ma in seguito fummo trasferiti in una casa tutta per noi. Eravamo responsabili della pulizia, dell’approvvigionamento di combustibili per il riscaldamento e la cucina, e delle vettovaglie.

Ad assistere nei lavori di topografia avevamo a disposizione circa duecento prigionieri di guerra russi, mentre ai lavori di casa ci pensavano una decina di prigioniere sovietiche.

Pur lavorando per i tedeschi ma pur sempre come infiltrato, consideravo i russi quali nostri alleati. Date le circostanze cercavo di trattarli, con riguardo e gentilezza, nel miglior modo possibile.

Agli uomini regalavo la mia razione di tabacco; mentre con le prigioniere (in buona parte paracadutiste) spartivamo le vettovaglie, in particolar modo le patate di cui disponevamo in grande abbondanza. Nonostante la prigionia consideravano il lavorare per noi un privilegio.

Sia prigionieri sia prigioniere mi fornirono commoventi testimonianze di gratitudine, che purtroppo vennero in seguito confiscate dalle SS-SD. Le SD furono il primo organo indipendente di “intelligence” del Partito Nazista. Nel 1939 vennero accorpati con le SS con il compito di raccogliere informazioni relative alla politica e al controspionaggio.

Desideroso di tornare al mio “vero” lavoro, quello di infiltrato, volevo raggiungere rapidamente posizioni dalle quali poter iniziare attività di spionaggio alle quali ero stato assegnato dal Comandante Eddy Sogno. Conoscendo la propensione tedesca a premiare il forte lavoro, molto simile in questo a quella americana, mi misi a lavorare di lena.

Fui in breve tempo promosso da Trenkler sino a raggiungere la “vetta” e la carica aspirata di suo assistente e da lui venni portato al riconoscimento di Prohaska che, nella OT, rivestiva la carica di “Oberbau-leiter (equivalente a quella di Maggior Generale della Wermacht).

Sopravvenne il mese di Giugno segnato dallo sbarco alleato in Normandia e dei successivi combattimenti, dei quali, tuttavia, a Villerupt, risentimmo poco.

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