Spread, amaro gusto dell’Estate
Estate con lo spread, estate con l’Imu, estate con Moody’s, estate zeppa di problemi e poche soddisfazioni.
Davvero il mondo è capovolto? Ogni santa mattina si ha timore ad ascoltare la radio, accendere la tv, scorrere siti internet, leggere giornali, aprire la porta di casa. Puerilmente si tenta di evitare di essere colpiti da notizie nefaste, incontrare qualcuno, qualcosa di spiacevole. Che estate è mai questa del 2012 che ci accingiamo a vivere? Davvero, come sta capitando con le stagioni, presto non ci saranno neppure più le estati di una volta?
Più ci guardiamo intorno più il sospetto cresce. Aumenta come lo spread, ci infastidisce, ci guasta l’aria perchè proprio come con lo spread non ci capiamo nulla. Si ha la sensazione di essere stupidi, finiti nelle sabbie mobili di una vita e di realtà che non ci appartengono, che non abbiamo costruito, che non vogliamo, che altri vorrebbero invece imporci.
Estate soffocante, umida, da incubo. Ma non stiamo dormendo, neppure stiamo facendo brutti sogni. E’ tutto reale. Ad ingarbugliare la matassa ci si mette anche il presidente della Repubblica Napolitano. Le intercettazioni con l’ex ministro Mancino sulle trattative Stato-Mafia, che qualche vecchia volpe spelacchiata vorrebbe addirittura trasformare nel classico “giallo dell’estate” perchè non sarebbero state immediatamente distrutte finendo invece sui giornali, non sono scandalose. Perchè ancora una volta si guarda il dito e non la luna? Perchè non si dovrebbe sapere di una telefonata che l’ex ministro Mancino avrebbe fatto a Napolitano chiedendogli di muovere tutte le sue leve per evitargli un confronto con un altro ex ministro che avrebbe potuto metterlo in cattiva luce? Forse a sbagliare sono Mancino e Napolitano. Il primo, se non ha nulla da nascondere e da temere, non deve chiedere favori a nessuno, tanto meno al capo dello Stato. Accettare invece il confronto, per fare chiarezza. E il secondo, Napolitano, perchè invece di mandare a quel paese Mancino se la prende con la magistratura inquirente “rea” di non aver distrutto subito quelle telefonate? Comportamento alla Berlusconi che mal si addice al vecchio, saggio e rigoroso presidente della Repubblica.
Forse che abbiano ragione i Maya e al 21 dicembre finirà davvero la corsa, il mondo esploderà?
Siamo seri. Meglio cercare di goderci in qualche modo quest’estate allo spread. Ascoltiamo l’insegnamento di
Ippocrate: “la vita è breve, l’arte lunga, l’esperienza ingannevole, il giudizio difficile”.
Roberto Basso