Mare Monstrum -dettaglio tentacolo

Visitare Genova non può che voler dire far tappa al Porto, all’Acquario e aI Galata Museo del Mare, polo rivestito da una leggera “pelle di vetro” come da progetto architettonico di Guillermo Vazquez Consuegra innestatosi sulla più antica costruzione esistente della vecchia Darsena, che fa impallidire con i suoi 12.ooo metri quadri, 28 sale, 4 livelli (all’ultimo piano la bella “terrazza Mirador” da cui godere della vista panoramica sul porto e sul cuore della città vecchia), 4.300 oggetti originali, 75 postazioni multimediali, 1 Codice dei Privilegi di Cristoforo Colombo ( 2° copia al mondo), 10 carte nautiche del Cinquecento e 100 cannocchiali del Settecento e dell’Ottocento, giusto per dare qualche numero ed impressionarsi ancor prima di entrare.

IL MUSEO

Al piano terra accoglie il visitatore “L’affresco” di Renzo Piano , vale a dire”Genova come potrebbe essere”, in una linea sottile di proiezione verso il futuro, che ci rende totalmente impreparati al percorso successivo, sentendo ancor di più lo scossone del netto salto nel tempo. Si parte infatti dal XV secolo verso il XIX con il Porto nel Medioevo, già scalo di straordinarie dimensioni con strutture moderne ed adeguate. Un video mostra la trasformazione del Porto dal ’500 all’Unità, attraverso dipinti e stampe che il Galata Museo del Mare conserva nelle sue collezioni. Sempre al piano terra sono ben enucleate le merci del Porto di Genova ( si è calcolato che ogni anno, in media, arrivavano a Genova 30.000 t di legname, 16.000 t di grano, 12.000 t di sale, 7.000 t di vino, 2.200 t di lana grezza, 1.000 t di olio come da G.Doria , “La gestione del porto di Genova dal 1550 al 1797), la figura e l’idea di mondo di Cristoforo Colombo, uno dei personaggi storici più conosciuti e più controversi della storia, con la ricostruzione delle navi colombiane (due caravelle ed un nao, cioè un bastimento più grande denominato La Gallega e ribattezzato Santa Maria; a bordo vi erano complessivamente 90 uomini, con unmedico, un barbiere chirurgo, un farmacista, tre notai, un ineterprete, non vi erano né soldati né religiosi) scoprendo ad esempio come la ” Niña” fosse la nave preferita di Colombo, che ne apprezzava le doti di maneggevolezza e il basso pescaggio. Altro tassello importante quello su Andrea Doria (Oneglia 1466-Genova 1561), nobile e militare audace dalle folgoranti intuizioni commerciali, e poi tutta la serie delle armi della Repubblica disposte l’una accanto all’alltra.

Al primo piano Galee, Genova e la guerra nel Mediterraneo, Atlanti e Globi e ancora al secondo piano le sezioni Genova e l’età delle rivoluzioni, tempeste e naufragi (tra cui il naufragio nell’Atlantico del 1978, la zattera di Fogar e Mancini) e la Sala della Tempesta in 4D per una pausa divertente all’insegna del brivido. Si passa poi ad un più tranquillo ed ortodosso viaggio tra le scienze nautiche sulla rotta dei velieri e delle rivoluzionarie esplorazioni geografiche e poi salendo al terzo piano si va via via allo specchio di Genova e degli emigranti in tempi sempre più vicini, con l’approfondimento sul viaggio in America (di rilievo la sala interattiva denominata “Piroscafo” con la ricostruzione di un ponte di prima classe e un simulatore navale ) fino alla stazione Marittima e alla scuola dei sommergibilisti.

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LA MOSTRA

Fino al prossimo 10 gennaio al Galata (tra il primo ed il secondo piano ) è possibile visitare anche “Mare Monstrum, l’immaginario del mare tra meraviglia e paura” , dove il mare è indagato come il “sonno della ragione” , in tutti i suoi aspetti non razionali, come le sezioni “orrori e meraviglie dalle colonie d’oltremare”, “spettri e zombie della schiavitù″ (ricordando ad esempio gli orrori dei milioni di schiavi morti durante il Middle Passage, la traversata dell’Atlantico compiuta dalle navi negriere e dove la figura dello zombie non è un mostro che si teme, ma qualcosa che non si vuole diventare: una non-persona come quelle a cui le nostre società riduco i migranti e i “nuovi schiavi” della globalizzazione), “orrori e meraviglie dalle colonie d’oltremare”, “l’immaginario del mare tra meravoglia e paura”, “l’estetica del mostruoso” e così via in un viaggio mai scontato ed affrontato con la giusta introspezione, in una altelana di cultura “alta”, aulica, e di valori più comuni, per così dire “pop”.

I prestiti dei Musei e delle Biblioteche di Genova permettono di navigare tra le immagini della cartografia cinquecentensca, ricca di mostruosità emergenti dagli abissi, tra le creature marine del Museo di Storia Naturale Giacomo Doria ed i testi originali dei primi bestiari medievali provenienti dalla Biblioteca Berio ( ma anche tra le immagini dei testi per ragazzi grazie alla Biblioteca Internazionale De Amicis). Si possono inoltre ammirare le testimonianze artistiche di tritoni, sirene ed altri abitanti del mare (grazie alle opere provenienti dalle collezioni del Museo Sant’Agostino, della GAM, dei Musei di Strada Nuova, dell’accademia Ligustica Belle Arti e della Wolfsoniana) e confrontarle con quelle etnoantropologiche, come la “Sirena” proveniente dal Castello D’Albertis-Museo delle Culture del Mondo.

Giulia Cassini

biglietto Galata Museo del Mare: intero 12 euro (senza visita al sommergibile S518 Nazario sauro); ridotti vari
orari del Museo Galata: fino ad ottobre tutti i giorni dalle 10 alle 19,30 (ultimo ingresso h.18,30) mentre orario invernale da martedì a venerdì h.10-18 e sabato, domenica o festivi dalle 10 alle 19,30. Aperture straordinarie sul sito.

 

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