La bella addormentata Levaggi dopo la pioggia 50x65

Pensiamo di sapere cosa sia una leggenda metropolitana, ma se la intendessimo nell’accezione non comune e più letterale di saga, di tradizione alterata dall’immaginazione, di straordinario, mitico e meraviglioso nel contesto delle nostre città, dei nostri paesaggi, delle nostre stesse stanze di casa? Più facile definirle fiabe metropolitane senza audio, senza lettere, con tutta la potenza espressiva dell’immagine: la rivisitazione di un evergreen con la voracità dell’arte contemporanea.
Ecco che siamo già immersi nel mondo delle opere di Sandra Levaggi e vediamo “La bella addormentata” a modo suo e poi l’ultimissima serie di sei pezzi non ancora esposta al pubblico a cui sta lavorando l’artista: i box immaginifici sul tema delle fiabe, che sarà sicuramente un successo.

Li abbiamo “spiati ” per primi ed anche il verbo “spiare” non è a caso, vista la modalità costruita per rendere attiva la scoperta di queste opere avvicinandosi e porgendo l’occhio al foro in una sorta di caleidoscopio per adulti, non solo per ragazzi. Una vera e propria installazione a tema. Come spiega in anteprima per L’Eco della Riviera Sandra Levaggi “alla base di questi miei ultimi lavori ci sono la magia , lo stupore, il sogno e la bellezza difficili da trovare nella vita quotidiana ma che, secondo me, sono necessari alle nostre menti ed ai nostri cuori. Guardare dentro alle scatole fiabesche significa entrare in un mondo incantato sollecitando la curiosità assopita di molte persone”.

La prossima mostra in calendario per Sandra Levaggi sara’ al Museo Galata il 28 novembre con la fondazione Casa America, insieme ad altri artisti rigorosamente selezionati. Il tema è “La mia America Latina” per cui ci ritroviamo a Buenos Aires con “E’ tornato il sole”, ma questa è ancora un’altra storia…

E’ un mondo scosso il nostro, dalle ultime vicende internazionali: abbiamo un disperato bisogno di sole e di fiabe, non solo per l’avvicinarsi del Natale.
Concludendo, nella pittura Sandra Levaggi, come ben commenta Fabrizio Breschi, abita una onnipresente volontà di ordine: il non volersi arrendere all’orizzonte delle cose, semmai la continua e tenace aspirazione a trascenderle. Giulia Cassini
P.S. Nel prossimo numero l’intervista esclusiva a Sandra Levaggi e lo sguardo indiscreto nel suo studio atelier!

Giulia Cassini

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