Romina Falconi_Cover b

Se nella canzone “Secondo secondo me” Caparezza decantava le difficoltà di un artista dicendo nel ritornello “Il secondo album è quello più difficile”, per Romina Falconi in realtà è il primo a essere il più laborioso. Come lei ha spiegato nelle interviste su youtube, è stato un cd molto atteso, canzoni che hanno atteso otto anni il loro collocamento in un cd. Nonostante un inizio da urlo, nel 2007 partecipa a Sanremo Giovani all’interno del Festival, a seguire diventa corista di Ramazzotti, duetta con Nesli, partecipa a X Factor, passeranno anni prima che porti alla luce un cd. E finalmente adesso esce con 20 brani, molti inediti, alcuni presenti da tempo su youtube, racchiusi in Certi sogni si fanno attraverso un filo d’odio.

Di solito un disco tipo contiene una decina di canzoni, talvolta 13, quando ne contiene 16 è un rischio. Moltissime band e numerosi cantanti facendo uscire 16 brani rischiano parecchio. Sono molte le canzoni brutte su quelle poche che si salvano. Romina Falconi ha avuto davvero coraggio e… ha fatto bene. Un disco lucente, brillante, efficace. Una canzone più bella dell’altra, più movimentata e sprizzante dell’altra. Delle vere perle come Mantide e Playboy, il duetto impareggiabile con Immanuel Casto nella traccia Eyeliner, brani non inediti come Attraverso e Circe che però non smettono mai di stupire, di essere belli. Sono ‘datati’ per il fatto che sono usciti da tempo su youtube ma non sono per niente datati sotto il profilo musicale che riempiono di armonia e piacere le orecchie.

Un album che ha due anime, l’anima della Romina ‘bianca’, ovvero più carezzevole, più pop, più ‘brava ragazza’ (anche se le parole forti non mancano e l’ inventiva non manca mai) e l’anima Romina’nera’, una Romina più Dark, più sinth, più ribelle. Il bianco e nero si miscelano dando un connubio perfetto, da sentire e risentire.Un album funziona quando ci sono non più di 13/14 canzoni. Solo rare volte gli artisti fanno un affare ametterne di più, è il caso degli Afterhours quando con Hai Paura del Buio ne misero 16. Già il Teatro degli Orrori con il loro terzo lavoro, mettendo 16 tracce avevano rischiato parecchio. Romina Falconi ha fatto una scommessa ancora più rischiosa e non ha vinto.
HA STRAVINTO.

Davvero complimenti. Oltre ad essere per certi versi l’anima più femminile del Casto Divo, ha un’anima propria, fantastica, dirompente, inedita e unica.
Certi sogni si fanno attraverso un filo d’odio è un album imperdibile, da sentire e risentire.
Non c’è neanche motivo di dirle “speriamo che prossimi lavori siano all’altezza” perché siamo sicuri che non deluderà affatto.
Continua così!

Francesco Basso

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