L’estate è finita lasciando il posto alla bagarre politica-elettorale.  Tra i giovani cresce la paura di allungare la lista dei disoccupati. Il governo tecnico fa quel che può. Si aspetta di vedere se entro Natale ci sarà una nuova legge elettorale o non cambierà nulla, se si andrà a votare con il “Porcellum” che,  a parole, non piace a nessuno.  Aumentano delusioni e desideri di disertare le urne. Qualunquismo? Rassegnazione? Difficile dire “è sbagliato” anche se le strade del riscatto e della rinascita sono altre.

La provincia di Imperia, come è accaduto nel passato, si trasformerà in laboratorio. Ha sempre anticipato politicamente ed economicamente quanto accade poi a Roma e lungo lo Stivale: chi entra, chi esce, chi perde, chi vince, chi tradisce. Questa volta molto dipenderà dal futuro dell’ex ministro Claudio Scajola. Da anni è lui l’uomo forte della Liguria, il leader del Pdl, il politico più politico dell’imperiese. Ha scelto sindaci, presidenti, disegnato strategie. Gli avversari, militanti di altri partiti o inquilini della stessa casa, da tempo aspettano il suo tramonto.  I sostenitori preparano invece bandiere da sventolare come quando era ministro e tutto filava liscio come l’olio. Oggi quanti sono gli scajolani? Sempre maggioranza? Tempi e scenari sono mutati.  Scajola ripartecipa a cene, si conta. Sarà ricandidato nel Pdl, pensa altre soluzioni? C’è chi dice che farà il “Pdl2” oppure il nuovo “Partito del ponente” con fedelissimi come Vaccarezza, Orsi, Giuliano, nomi di Genova e del Tigullio. Altri pidiellini Doc come l’on. Minasso, imperiese, Grillo, spezzino, Biasotti, genovese, invece, sgomiterebbero. In Liguria il partito di Berlusconi  non è più esclusivamente scajolano,  è diviso. La provincia di Imperia, da sempre feudo democristiano, isola felice dove tutto politicamente era sotto il suo controllo, non è più la stessa. Due comuni, Bordighera e Ventimiglia sciolti per infiltrazioni mafiose, i sindaci Bosio e Scullino (Pdl), mandati a casa.  Commissariata anche Imperia, sfiduciato il sindaco Strescino (Pdl indicato da Scajola). Un quarto comune importante, Taggia, perso: è stato rieletto Genduso (centro sinistra). A Sanremo il casinò naviga in acque tempestose, ma continua a condizionare.  Il sindaco Zoccarato non vuole interferenze.

Ad ottobre inizia il processo Caltagirone-Porto di Imperia. Alla sbarra, oltre il costruttore romano in carcere da più di 6 mesi, anche industriali e manager locali. La società costruttrice sull’orlo del fallimento. A Sanremo chiude il tribunale, la Provincia sparisce,  la criminalità dilaga.  Il malcontento ha rotto gli argini.  Elettoralmente può succedere di  tutto.

Il countdown per Scajola è davvero cominciato?  I partiti che fanno, ci sono nuovi  veri leader o c’è il deserto?

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