Oltre la tecnologia
La rivoluzione delle autentiche e non solo.. il primo ERP per l’arte
Diciamolo subito: tutto ruota intorno alle nuove tecnologie, alle leggi per combattere le truffe che troppo spesso contaminano il bello per eccellenza (vale a dire le opere storico-artistiche) e all’ancor troppo aleatorio mondo dell’arte, fatto spesso di sentimentalismi che sanno tramutarsi in omertà, in circuiti di favoritismi non meritocratici o in poca trasparenza. Capita a tanti di avere un quadro in casa e di volerne attribuire il valore senza sapere a chi rivolgersi di affidabile e di certificato oppure di conservare autentiche di non chiara attendibilità, se non, in extremis, di acquistare un falso e scottarsi, in un settore che è diventato sempre più un modo di investire oltre che una gioia personale, un ambito in cui è difficile stabilire parametri di qualità e trovare professionisti che rilascino documenti realmente asseverati. Ad esempio c’è l’albo degli avvocati, quello dei medici, dei giornalisti e quello dei critici d’arte? Si può arrivare perfino a discussioni semiserie come il manuale “diventare critico d’arte” di “nonciclopedia”.. Ma torniamo a noi… Il circuito artisti, galleristi e critici se ha mai funzionato davvero si è perlomeno inceppato. Ebbene, in questo mare magnum, MyTemplArt® procede controvento, visto che ha recentemente lanciato sul mercato al MIA Photo Fair 2016 nuove soluzioni che rivoluzionano il processo di autenticazione delle opere d’arte (il team ha illustrato la soluzione MyTemplArt® e i nuovi servizi di certificazione mediante demo e simulazioni in loco, in particolare con alcune opere del famoso Luigi Gattinara che hanno tradotto live il funzionamento del Qr-Code MyTemplArt® Authentication System applicato all’autentica e l’interazione con le 2 app MyTemplArt). Parliamo dunque, nello specifico, di una diversa procedura di richiesta e rilascio di autentica informatizzata e del sistema di protezione elettronica dell’autentica cartacea tramite QR-Code.
Vediamoli meglio intervistando il General Manager Gianni Pasquetto, per alzare il velo solo su un 20% della dimensione di questo progetto che infrange tutti i soffitti di cristallo dell’arte, andando a bersagliare in modo estremamente efficace ed innovativo tutte le attuali criticità. E noi de L’Eco della Riviera vi terremo aggiornati step by step di questa vera e propria rivoluzione, che va a creare valore aggiunto ben oltre la tecnologia.
G.C. Può spiegare ai nostri lettori le coordinate spazio-temporali del vostro progetto, il target e come si compone il vostro gruppo di lavoro?
G.P. “MyTemplArt® è un brand di Artechne Srl, startup innovativa nata nel luglio 2013. Il pluriennale ‘know how’ nei sistemi di gestione dei processi informatici aziendali, unito alle esperienze vissute in ambito artistico, hanno evidenziato importanti criticità di settore legate soprattutto alle difficoltà di management del patrimonio e dei processi correlati, all’assenza di capacità propositive e alla mancata diffusione dei contenuti. Su questi presupposti, nasce il progetto MyTemplArt® (www.mytemplart.com), online da marzo 2015. Quanti artisti abbiamo dimenticato per mancanza di una corretta archiviazione delle informazioni e per l’utilizzo di supporti facilmente deperibili? Quante opere non sono mai state autenticate o certificate impedendo il riconoscimento della loro unicità e alimentando il mercato dei falsi e delle contraffazioni? Non ci può essere evoluzione culturale se non esiste rispetto per la storia di chi ci ha preceduto, ma soprattutto non può crescere la cultura se le nuove generazioni non iniziano a catalogare, digitalizzare, condividere e certificare le proprie opere per garantirne la tutela e la valorizzazione. MyTemplArt® nasce proprio dalla volontà di preservare la storia dell’arte attraverso una nuova piattaforma digitale che si alimenta grazie agli utenti e punta a raccogliere tutta la community del settore artistico-culturale. MyTemplArt® è un innovativo strumento digitale per la catalogazione, la condivisione e la tutela delle opere d’arte e dei suoi documenti. Un piattaforma cloud user-friendly che ti permette di: lavorare, modificare, visualizzare opere e/o documenti da qualsiasi luogo; condividere le informazioni secondo i filtri e le modalità stabilite dall’utente garantendo sicurezza e privacy; tutelare e valorizzare il patrimonio attraverso una soluzione unica di catalogazione semplice e completa. A seguire abbiamo sviluppato una serie di servizi che rendono MyTemplArt® un vero e proprio aggregatore di servizi volto a rivoluzionare la gestione del patrimonio attraverso una soluzione che dialoga direttamente con il catalogo delle opere. Gli scorsi giorni, abbiamo presentato al MIA Photo Fair 2016 due nuovi servizi per supportare i processi di certificazione e di autenticazione delle opere d’arte- come hai ricordato in precedenza- per combattere la falsificazione e la contraffazione a tutela del patrimonio artistico: la procedura di richiesta e rilascio autentica informatizzata tramite la piattaforma MyTemplArt® e il sistema di protezione elettronica dell’autentica cartacea tramite QR-Code. MyTemplArt® è supportato da un team di collaboratori interni ed esterni. Professionisti esperti nel settore IT e nel settore storico-artistico che garantiscono qualità e competenze in ogni ambito del progetto: scientifico, culturale, gestionale, comunicativo, informatico e legale. E’ in grado di gestire importanti progetti di catalogazione grazie a modelli di lavoro già testati che vedono il team di MyTemplArt® alla direzione del coordinamento e una collaborazione con il personale interno dell’istituzione, tirocinanti, laureandi e laureati per le varie fasi operative di progetto, coerentemente con le ultime politiche di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro”.
Una foto di una parte del team in ufficio: Gianni Pasquetto, General Manager; Valentina Pasquetto, Operation Manager; Maryam Monazam, Business e Paola Sacconi, Communication Manager.
G.C. E’ una prima assoluta in Italia?
G.P. “E’ una prima assoluta mondiale. Non esiste uno strumento comparabile a MyTemplArt®. Non abbiamo competitor diretti. Esistono piattaforme internazionali che offrono solo il servizio di catalogazione e non prevedono plus, sono tutte verticalizzate e dunque si rivolgono a target specifici e spesso i pricing sono al quanto proibitivi. Noi siamo una piattaforma orizzontale che si rivolge a tutta la filiera dell’arte e in base alla categoria di appartenenza si adatta alle esigenze; offriamo oltre al sistema di catalogazione, la condivisione, tutti i moduli di gestione del patrimonio e gli strumenti a supporto dell’autenticazione e certificazione delle opere d’arte; ed inoltre, essendo partiti dalla volontà di accogliere tutta la community dell’arte e diventare uno strumento di lavoro e networking utile a tutti, il pricing è accessibile a tutti. Il progetto ha una forte valenza internazionale; abbiamo incominciato dall’Italia perché è il nostro Paese ed è tra quelli più ricchi di patrimonio artistico-culturale ma puntiamo ad approdare a Londra entro fine anno”.
G.C. Di dove siete? L’arte oltre che un lavoro è una passione?
G.P. “Siamo di Verona. L’arte è prima di tutto una passione e poi un lavoro. Se non avessi avuto questa passione non sarebbe mai nato il progetto MyTemplArt®. Qualche anno fa, ho collaborato alla dispersione di una grande collezione d’arte e ho avuto modo di avvicinarmi e conoscere artisti, archivi, gallerie e case d’asta. Questa esperienza mi ha permesso di verificare le criticità del settore. Infatti, venendo da 35 anni di lavoro nel settore ERP (software gestionali per aziende), ho avuto modo di constatare come la gestione delle collezioni sia assente e i processi legati al sistema “arte” siano lunghi, manuali, complessi e spesso non chiari. Dunque ho applicato le mie competenze al settore creando il primo ERP per l’arte”.
G.C. L’opera che vorreste avere e quella che già possiede.
G.P. “Più che un’opera in particolare, MyTemplArt® punta a raccogliere più contenuti possibili per non disperdere più le informazioni e dunque non perdere la memoria della nostra storia dell’arte. A seguito di una mancata cura dei documenti e un’insufficiente valorizzazione del patrimonio stiamo dimenticando artisti che hanno segnato la storia del 900 italiano, facendo cadere nell’oblio intere generazioni di artisti. La tecnologia può evitare che succeda nuovamente in futuro e può salvare il patrimonio che non è ancora andato perduto”.
G.C. Tornando al vostro progetto dove finisce l’ aspetto lavorativo di queste app (proponete il pacchetto professional ma anche quello free per neofiti) e dove comincia quello ludico?
G.P. “Sono previsti diversi tipi di abbonamento annuali alla piattaforma MyTemplArt® in base al numero delle opere catalogate e alle utenze attivabili. In particolare, si può optare per un abbonamento free/gratuito (fino a 30 opere e un solo utente), basic – 99 euro+iva (fino a 250 opere e tre utenti), professional – 399 euro+iva (opere illimitate e 5 utenti), custom con servizio personalizzato in base alle necessità. Inoltre MyTemplArt® offre un supporto operativo in tutte le fasi di catalogazione: dalla definizione di una infrastruttura dell’archivio, alla normalizzazione e verifica dei dati esistenti per agevolare l’importazione massiva sulla piattaforma e l’implementazione delle informazioni mediante ricerche scientifiche. Infine, abbiamo stretto delle partnership al fine di fornire gli altri servizi aggiuntivi correlati all’archiviazione, come ad esempio la digitalizzazione dei materiali cartacei e shooting fotografici in loco per immagini di qualità e in alta definizione fino alla visualizzazione tridimensionale. Tramite l’abbonamento free abbiamo voluto dare la possibilità a tutti di provare con mano lo strumento MyTemplArt® e verificare i vantaggi del nostro prodotto. Chiunque possiede o gestisce un’opera d’arte o una collezione è un potenziale utente. Infatti caratteristica fondamentale di MyTemplArt® è la versatilità della piattaforma in base alle esigenze e alla tipologia dell’opera. Dunque la piattaforma si rivolge al singolo collezionista, artista, galleria, ma anche alle grandi collezioni museali, corporate, archivi, fondazioni ecc. Il progetto nasce con l’idea di essere uno strumento di lavoro a supporto della gestione del patrimonio artistico ma naturalmente ha anche una componente “ludica”. Penso in particolare ai collezionisti che, grazie a MyTemplArt®, possono sempre portare con sé la loro collezione e condividerla con gli amici e le persone che vogliono. Inoltre, con i servizi che stiamo sviluppando e metteremo online entro fine anno, questa dimensione più social aumenterà notevolmente grazie alla possibilità di interagire con gli altri utenti all’interno della piattaforma, alle vetrine pubbliche e alla connessione a news ed eventi del settore artistico-culturale in base a interessi, provenienza e ricerche”.
G.C. Il procedimento è intuitivo? Quali sono i vantaggi?
G.P. “Registrandosi su www.mytemplart.com si accede al proprio spazio cloud dove è possibile catalogare le opere d’arte, gestire le schede opera e le schede artisti tramite cartelle di lavoro chiamate workspace, condividere con utenti MyTemplArt ® e non solo singole informazioni, schede di catalogo, documenti correlati e/o intere cartelle. MyTemplArt® assicura una serie di vantaggi incomparabili. È facile e completo, con pochi passaggi si gestisce un sistema di catalogazione avanzato, studiato per garantire la completezza delle informazioni e ottimizzare i tempi di inserimento dati, agevolando il monitoraggio in real time. Inoltre, è uno strumento scientifico. Le voci da compilare sono blindate al fine di creare un sistema di archiviazione unico con parametri scientifici e internazionali. Le informazioni inserite da altri utenti sono già verificate e validate dalla piattaforma, utilizzabili da tutta la community e suggerite durante la ricerca, impedendo errori e duplicazioni nella registrazione dei dati e omologando la catalogazione attraverso schede uniche. Inoltre, la piattaforma semplifica i processi di gestione attraverso un modello interattivo e digitalizzato dei documenti collegati all’ archivio abbattendo i tempi di produzione e ricerca. Con un clic condividi opere, artisti e cartelle di lavoro in modalità privata, definendo la durata di condivisione, abilitando gli utenti alla modifica dei dati inseriti o limitandoli alla sola lettura”.
Riscrivere il futuro dell’arte per non dimenticare e per tutelare gli investitori da oggi è facile come lavorare in cloud e condividere in rete, perché- come ci hanno ricordato grandi economisti del calibro di Akerlof, Spence e Stiglitz – sono molteplici e paradossali le asimmetrie informative in qualsiasi settore economico e il modo dell’arte, con i suoi beni rifugio per eccellenza, non ha via di uscita se non quella di tendere ad una “perfetta informazione”. MyTemplArt® segue questa direttrice e si rivela un mezzo intuitivo e di grande portata. A presto con futuri sviluppi su L’Eco della Riviera. Giulia Cassini