Mancano ancora poche ore e salirà il sipario sull’asta di arte moderna e contemporanea targata Wannenes, il 9 giugno, in tornata unica alle 19 con 215 lotti, all’Open Care dei Frigoriferi Milanesi in via Piranesi 10 a Milano (sala Carroponte), da sempre la città della cultura, della moda e delle mode, di tesori e di grandi collezioni, crocevia dell’Italia produttiva e direzionale.

Wannenes non è solo un nome celebre nel mondo dell’arte: personalmente preferisco restituirne l’idea  di una specie di serra che importa piante esotiche e nostrane di pregiate qualità, le cura e le protegge facendole crescere di continuo.

Wannenes, tra le sale

Wannenes, tra le sale

Molte sono cresciute ( quali Alicia Perez Penalba con Ita o Fausto Melotti con Senza titolo o ancora Virgilio Guidi con Architettura umana oppure Mauro Reggiani con la rappresentativa Composizione N°3) e non c’è dubbio che si consolideranno ulteriormente, altrettante cresceranno ancora (come ad esempio Simone Gherra rappresentato con Roof terrace in Tribeca e Tap Portugal airport hangar oppure Amedeo Martegani con Siete un pubblico meraviglioso ) e potranno riservare exploit, ed è questo, a suon di metafore, l’elevato appeal che ha l’arte come investimento, in particolar modo oggigiorno, l’arte contemporanea quando è veicolata con sapienza da grandi professionisti. In un lasso temporale ancora di mari agitati nella finanza – se vogliamo nel periodo economico che è stato più difficile a livello mondiale da mezzo secolo in avanti – l’arte è sicuramente un grande piacere personale ( se non un’inestimabile opportunità di crescita, di svelamento, maturazione e trasformazione) e può essere concretamente una via di uscita alla crisi.

Il mercato dell’arte trova così un nuovo respiro e nuove dimensioni, oltre il collezionismo “duro e puro”, quello che come lo ha definito Francesco Bonami, “considera le opere d’arte come potenziali e fidati futuri amici ai quali permette di condividere il proprio spazio vitale così come il proprio umore quotidiano”. Il connubio tra arte, imprenditoria e collezionismo ha saputo produrre cultura e lanciare nuovi stimoli: oltre all’ indiscutibile valore artistico, al pregio economico, l’opera d’arte mette in evidenza aspetti cruciali e quasi mai risolti dell’esistenza umana. Ecco perché è così delicato trattare delle collezioni e metterle in asta: quella di Wannenes del 9 giugno raccoglie lavori da inizio Novecento ai giorni nostri, passando per i maestri del Futurismo, i razionalisti,l’astrazione, gli anni ’50 e ’60 del bar Jamaica, il movimento per l’arte concreta, la Pop romana, il minimal, la grafica e l’incisione. Come rivela Massimo Vecchia  un’asta è come un viaggio, per raccontare attraverso oltre 200 lotti l’arte italiana ed internazionale del secolo breve, attraverso i capolavori dei suoi maestri: opere inedite e straordinarie scoperte.

Wannenes foto allestimento 4

Wannenes foto allestimento 4

Tra gli highlights dell’asta: un iconico lavoro di Kenneth Noland, un’elegante composizione di Carol Rama (artista amatissima da Edoardo Sanguineti, Italo Calvino, Carlo Mollino ed ammirata dagli stessi Man Ray ed Andy Warhol), e un raro Paolo Scheggi giallo dalla provenienza eccellente. Ma anche Mario Tozzi con L’Azzardo di Eva e con Il sognatore, Matteo Negri con L’ego Mappa,  Agostino Bonalumi con Divertimento e Verde, Antonio Bueno con Marinaretto biondo e Marinaretta bionda, Giacomo Manzù con Cardinale, Roberto Marcello Baldessari con Espansione di forze + Atmosfera, Antonio Ligabue con Cane setter in posta, James Casebere con Sing Sing #2 e Cherry hill burnt, Pino Pinelli con Pittura R, Alberto Biasi con Dinamica circolare, Filippo De Pisis con Paesaggio per citarne alcune.

La partecipazione all’ esposizione è già selezionata e rilevante, mentre alla cocktail-preview del 6 giugno sono intervenuti i maggiori art advisor italiani, importanti collezionisti privati e alcuni dealer operanti sul mercato domestico e anche internazionale.

Giulia Cassini©

Foto courtesy stampa Wannenes

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