Visioni e disegni di grandi architetti in mostra a Genova
Il 22 luglio alle ore 18, a Palazzo Ducale presso la Sala del Munizioniere, l’inaugurazione dela mostra “ Visioni per Genova – Disegni di grandi architetti”.
L’esposizione, promossa dall’ Associazione Culturale Artrè Bruna Solinas e curata dagli architetti Luca Sturolo e Alba Guerrera, riunisce più di 100 progetti di architetti di fama nazionale e internazionale che si sono avvicendati nel corso di due secoli, dall’inizio dell’800 agli anni 2000 (da Carlo Barabino a Gino Coppedè, da Carlo Scarpa ad Aldo Rossi, da Stefano Boeri al gruppo OMA a Unstudio, da Ignazio Gardella a Bruno Gabrielli, alla cui memoria è dedicata la mostra ). Disegni e progetti che hanno fatto di Genova un importante crocevia della cultura architettonica e che si sono sviluppati seguendo percorsi differenti e formulando ipotesi stimolanti ed eterogenee.
Prospettive immaginarie come tracce del disegno di uno spazio urbano in continua trasformazione, sempre alimentato da quella forza di percepire e trasmettere in forme e segni l’architettura della città; forme e segni che si traducono, come recita il titolo, in “visioni” per Genova, luogo morfologicamente caratterizzato da infinite possibilità di percezione, come dal dono di saper disporre i punti di vista, riportando, in un quadro di armonia, asprezze e dissonanze.
Uno sguardo complessivo, quasi una vertigine della lista, un filo resistente e lunghissimo per legare insieme la storia dell’architettura e la storia sociologica della città, il suo significato in senso dinamico. Un modo di ragionare su ciò che potrebbe essere e non è ( o non è ancora ), ma anche una riflessione sulle potenzialità che il progetto e il disegno di architettura prefigurano per quello spazio della vita collettiva che è in estrema sintesi la città.
La mostra proseguirà fino all’11 settembre con i seguenti orari: dal martedì alla domenica, dalle 15 alle 19, lunedì chiuso. Ingresso libero.
LA MOSTRA IN SINTESI- La mostra, che riunirà opere dall’800 agli anni 2000, si articolerà in quattro sezioni.
La prima, intitolata “Architettura… l’ipotesi, la provocazione, il sogno…” svilupperà il tema dell’immagine urbana dell’architettura pensata e immaginata tenendo conto delle rivoluzioni culturali che hanno segnato la società attraverso una radicale trasformazione del pensiero e quindi delle immagini. Immagini che inevitabilmente connettono mondi diversi: l’architettura, l’arte, il modo di sentire e vivere lo spazio e quindi anche lo spazio urbano.
Genova è stata, e rimane, uno straordinario laboratorio per l’architettura. Qui hanno lavorato alcune tra le più importanti personalità della cultura architettonica del Novecento, da Ignazio Gardella a Franco Albini, da Carlo Scarpa ad Aldo Rossi e da qui si articolerà un percorso attraverso un patrimonio di immagini e di esperimenti di architettura straordinariamente ricco e vitale. Dal sogno, mai completamente svanito, della modernità, al recupero della tradizione, dal dialogo con l’antico alle contaminazioni con l’arte contemporanea.
La seconda sezione “ Metamorfosi urbane ed eccentriche visioni” metterà in scena una raccolta di immagini di architettura e di città collegate da un filo rosso che collega lo slancio visionario ottocentesco e del primo Novecento agli esperimenti contemporanei. In questa sezione la città verrà vista non solo nelle sue caratteristiche urbane più salienti, ma anche come scenario di infinite metamorfosi e di infinite varianti. Un “ quadro urbano” insomma, tuttora ricco di possibilità espressive e di vita, riflesso, come sempre è accaduto, di contraddizioni più vaste e profonde.
In questa sezione la città verrà vista non solo nelle sue caratteristiche urbane più salienti ma anche come scenario di infinite metamorfosi e di infinite varianti.
La terza e ultima sezione, intitolata “Asparizioni”, tratterà il tema di alcune architetture che hanno fatto parte del territorio genovese e sono successivamente scomparse.
Architetture demolite, dissolte nel corso del tempo ma che vogliamo, senza alcun intento polemico, ricordare.