La Biennale di Aravena riflette sui migranti
La Biennale di Alejandro Aravena con le architetture dei desideri
Col vincitore del Pritzker Prize 2016 e direttore della quindicesima Mostra Internazionale di Architettura dal titolo Reporting From the Front (28 maggio – 27 novembre 2016) Alejandro Aravena ripensa alla relazione, spesso mancata, tra bellezza e “convenienza”. L’architettura dunque come scienza che possa fornire delle risposte, guardare alle realtà marginali perché, come già affermava Iosif Brodskij nelle sue poesie, “la periferia non è il luogo dove il mondo finisce”. Si tratta perciò di superare le difficoltà delle condizioni (insufficienza di mezzi, vincoli molto restrittivi, necessità di ogni tipo) per elidere le minacce a risultati di qualità. Tra i problemi affrontati le disuguaglianze, la sostenibilità, l’insicurezza, la segregazione, il traffico, l’inquinamento, lo spreco, la migrazione, le calamità naturali, la casualità, le periferie e la carenza di alloggi evidenziando il fatto di come l’architettura sia chiamata a rispondere a più di una dimensione alla volta, integrando più settori invece di scegliere uno o l’altro.
LA BIENNALE- Non espone ma propone Alejandro Aravena e sostanzialmente rende visibile l’invisibile perché l’architettura non finisce sul far dello sguardo essendo chiamata a rispondere a più di una dimensione alla volta e perché dà voce per la prima volta alla Biennale a 50 nuovi partecipanti su 88 provenienti da 37 Paesi, con ben 33 architetti under 40.
Se poi non ci sono immagini che anticipino i progetti, come avviene nella norma, l’eccezione sta proprio nell’introduzione alla Biennale con una riflessione sullo sguardo o meglio sull’ expanded eye qui inteso come cambio di prospettiva. Viene per questo inserita l’immagine dell’archeologa tedesca Maria Reiche e della sua scala con cui poteva studiare dall’alto senza grandi mezzi o tecnologie gli enigmatici geoglifi di Nazca. Apparentemente solo una signora che camminava nel deserto con una scala di alluminio sulle spalle in realtà una creativa con poche risorse che contro la scarsità usava l’inventiva. Un buon modo di affrontare le sfide di questo millennio e delle zone più povere del pianeta: Reporting from the Front si propone di dar voce a chi ha sguardi ampi capaci di trasmettere esperienza, inventiva e pertinenza con quelli di noi che invece di salire sulla scala della vita rimangono in piedi a terra.
Tre sono i progetti speciali presentati: Reporting from Marghera and Other Waterfronts a cura di Stefano Recalcati, A World of Fragile Parts siglata Brendan Cormier e Report from Cities: Conflicts of an Urban Age curato da Ricky Burdett. In particolare quest’ultimo è una prospettiva dal fronte urbano in risposta alla chiamata alle armi lanciata da Alejandro Aravena nella battaglia per un ambiente edificato migliore con approfondimenti sulle più importanti tendenze e conflitti che si sviluppano oggi nell’ambito urbano. Si riflette su come in Africa e in Asia, dove avverrà la maggior parte della crescita territoriale, buona parte dello sviluppo urbano soffra ancora di una mancanza di regolamentazione e pianificazione: vengono presentate le tendenze urbane globali dal 1990 all’anno scorso, si esimano alcuni casi studio come Shangai, Addis Abeba, Londra Istanbul e Mumbai e vengono presentati 50 nuovi esempi costruttivi, mentre un’installazione mette a confronto i diversi modelli di crescita di Bangkok, Il Cairo, Guangzhou, Ho Chi Minh City, Karachi, Kinshasa e Lagos. Molto interessanti il progetto Biennale Sessions per le Università, l’attività Educational con percorsi guidati e attività di laboratorio ed i meetings on Architecture realizzati con sostegno di Rolex; tra i prossimi il 29 ottobre (Teatro alle Tese ore 15) Ambiente con Michael Braungart, Batlle i Roig Arquitectes, Hugon Kowalski, Transsolar e il 26 novembre (Teatro alle Tese ore 15) Conflitti con Milinda Pathiraja, Shigeru Ban, Manuel Herz, Eyal Weizman, Robert Jan van Pelt. Come segnala Arnaud Boetsch, Direttore Comunicazione e Immagine Rolex “il supporto ai Meetings on Architecture darà un ulteriore contributo a rendere la Mostra il forum più all’avanguardia per il dibattito sull’architettura”.
Tra le archistar in mostra Kengo Kuma, David Chipperfield, Peter Zumthor, Herzog & De Meuron, Kazuyo Sejima, Rem Koolhaas, Renzo Piano con il gruppo G124, i giovani professionisti che l’architetto genovese finanzia con lo stipendio di senatore a vita per migliorare le periferie italiane e trasformarle con piccoli progetti in “fabbriche dei desideri”. Poco convincente soprattutto l’inserimento nella tematica della Biennale del lavoro di Zumthor e delle seppur molto pregiate opere di Maria Giuseppina Grasso Canizzo che insistono sulla micro-progettualità mentre di grande impatto il plastico dei BeL Architekten con la scritta luminosa Neubau, un modello urbano di edilizia incrementale che fa riflettere sul tema dei migranti, il progetto di Shigeru Ban dell’architettura solidale con materiali naturali come carta e bambù, la scuola galleggiante di NLE’ tra gli spazi dell’Arsenale e i Giardini, e il progetto di Tao Ando con il piano di restauro di Punta Dogana a Venezia, un accurato modello in legno sull’intervento di riconversione che ha condotto alla trasformazione del complesso nel nuovo Centro di Arte Contemporanea di Palazzo Grassi.
LEONE D’ORO ALLA CARRIERA – Il Leone d’Oro alla Carriera della quindicesima Mostra Internazionale d’Architettura della Biennale di Venezia Reporting from the front va a Paulo Mendes da Rocha per la straordinaria qualità della sua architettura che risiede nella durevolezza. A molti decenni dalla loro costruzione tutti i suoi progetti resistono alla prova del tempo, sia dal punto di vista stilistico che fisico. Questa coerenza, che può derivare dalla sua integrità ideologica e dalle sue capacità in campo strutturale, fa di Paulo Mendes da Rocha un provocatore anticonformista e allo stesso tempo un appassionato realista. Il ruolo che ha giocato per molte generazioni di architetti in Brasile e in America Latina in particolare è quello di una persona capace di unirsi a imprese condivise e collettive, e ance di attrarre gli altri a combattere per la causa del miglioramento dell’ambiente edificato.
ROLEX AI GIARDINI – Rolex è partener esclusivo e orologio ufficiale della Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia come già è stato nel 2014 e come sarà anche nel 2018. Rolex è da sempre attenta a tutte le forme di eccellenza progettuale, allo sviluppo urbano e alle forme d’architettura di eccellenza come dimostrano i due nuovi edifici della casa orologiera: la torre di Dallas in Texas progettata da Kengo Kuma e il palazzo a Milano progettato dallo Studio Albini. Questi due gioielli architettonici sono presentati in una mostra Rolex ai Giardini ed insistono sulla combinazione sapiente tra estetica elegante ed ingegnosità tecnica. A Dallas la “torre dinamica” rappresenta una perfetta integrazione tra territorio e fabbricato con alla base dell’edificio un riferimento preciso alle mura “ishigaki” che cingevano un tempo i castelli giapponesi del periodo Edo a far fiorire sette piani a spirale con spazi intermedi (“engawa”), giardini e piante a ricoprire le estremità sporgenti di ogni piano curate dal paesaggista Sadafumi Uchiyama e un uso di materiali naturali come il legno sia sulle pareti sia sulle soffittature. A Milano invece il nuovo centro logistico ed operativo è firmato da Francesco Albini, 45 anni, e dal suo studio e presenta come peculiarità la facciata mobile in metallo, dinamica ed ultraprecisa, riferimento progettuale all’acciaio usato da Rolex nei suoi segnatempo. Anche i frangiscale verticali sono in metallo e motorizzati, cambiando angolazione con lo spostarsi del sole lungo le superfici esterne, dimostrando un controllo della luce e dalla privacy unico.
Giulia Cassini
15° MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA
Dal 28 maggio 2016 al 27 novembre 2016
Orari: 10-18, chiuso il lunedì escluso il 31 ottobre e il 21 novembre. La biglietteria chiude alle 17,30
Biglietti: € 80,00 permanent pass interno, € 45,00 pass studenti e under 26; € 30,00 intero per 48 ore; € 22,00 ridotto; tanti pacchetti disponibili/tariffe speciali su www.labiennale.org Ingresso gratuito: fino a sei anni, accompagnatori di invalidi su presentazione di un documento che attesti la condizione di invalidità, studenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado che usufruiscano dei servizi educational.
Informazioni: 042 5218828 oppure promozione@labiennale.org