Cyberbullismo in Provincia, la minaccia è reale? – intervista ad Anna Maria Freducci
——————————-Nella Provincia di Imperia è presente il fenomeno del cyberbullismo? Come prevenire e combatterlo? Queste sono alcune delle tematiche che verranno analizzate venerdì 12 maggio, dalle 17 alle 19, nella Sala Ranuncolo del Palafiori di corso Garibaldi a Sanremo. Si è concluso proprio il mese scorso il progetto anti – cybebullismo che ha coinvolto le scuole della provincia di Imperia. Due iniziative in particolare. La prima, incentrata sulla prevenzione alla violenza di genere e alla decostruzione di stereotipi, attuata dal Centro Provinciale Antiviolenza e realizzata in collaborazione con l’Asl 1 Imperiese e con le Forze dell’Ordine nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado dell’intera provincia. La seconda iniziativa, dal titolo Identità in vetrina. Adolescenti, genitori ed insegnanti al tempo dei social media, è stata sviluppata nelle scuole Pascoli e Nobel di Sanremo dalla dottoressa Anna Maria Freducci dell’Associazione Effetto Farfalla e dalla dottoressa Francesca Musetti, dell’associazione Camaleonte, che hanno creato laboratori didattici con i ragazzi.
Cosa è emerso dai laboratori? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Anna Maria Freducci, educatrice e filosofa.
Il cyberbullismo è una minaccia reale?
Con i ragazzi abbiamo fatto un lavoro molto utile di responsabilizzazione del mezzo. Saper utilizzare i social vuol dire sempre ricordarsi che dall’altra parte dello schermo c’è una persona e non un oggetto.
Nei laboratori abbiamo fatto un lavoro utile con i ragazzi su un argomento molto sentito e moderno e lo abbiamo fatto su più piani. Bisogna sempre riflettere su quello che si vuole dire e come dirlo. Comunicare è molto importante, e spesso si dimentica che anche la realtà virtuale può ferire e quindi bisogna usare degli stratagemmi di prevenzione. Ad esempio, se su Facebook, o su una altro social, non mi sento rappresentata da un gruppo perché usano un linguaggio violento, sgradevole o semplicemente non mi ci riconosco, devo andarmene, prendere io la decisione. Allo stesso modo se mi sento un bersaglio e sono vessata da ingiurie allora devo chiedere aiuto. Quando si parla di realtà virtuale si parla sempre e comunque di realtà, devo ricordarmi però che i commenti che arrivano sono commenti che non mi caratterizzano in nessun modo, non devo assolutamente sentirmi sminuita. Bisogna capire che chi offende sui social sbaglia a priori.
A chi si può chiedere aiuto quando siamo vessati?
Quando si è in una situazione insopportabile e non so come uscirne, si deve chiedere aiuto. Allora le persone che mi possono aiutare sono la famiglia, gli insegnanti, la polizia postale. Non bisogna aver paura ma bisogna reagire.
Bisogna emarginare il cyberbullo e in futuro il cyberbullismo verrà sconfitto?
Si diventa cyberbulli quando si fa cattivo uso della tecnologia. Non hai il tuo interlocutore vis à vis e quindi spesso si dimentica che il nostro interlocutore è reale. Non bisogna emarginare ma bisogna conoscere. E’ ancora presto per dire se in un futuro non ci sarà più il cyberbullismo o se sarà in calo. Viviamo nell’epoca moderna, a stretto contatto con tecnologie in continua espansione, bisogna sempre vigilare e non abbassare mai la guardia. La prevenzione e l’etica sono molto importanti, fondamentali.
articolo di Francesco Basso