Festival del Mediterraneo, la cultura delle EuroAmeriche porta verso il trentennale
Genova – Si apre giovedì 3 settembre nel segno di Philip Glass, con l’omaggio intitolato “Minimalia” a Palazzo Ducale (doppio turno alle 19:30 e alle 21), il Festival Musicale del Mediterraneo, simbolo dell’arte senza confini, tra i primi in Italia e in Europa per storicità e per vastità delle proposte ogni anno focalizzate in filoni tematici. Quella del 2020 è l’edizione che traghetta verso il trentennale, per l’esattezza la 29esima, dal 3 al 17 settembre.
L’apertura della kermesse è anche il simbolo della nuova direzione, nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19 e della mission internazionale della manifestazione che mixerà l’evento live con la diretta streaming per raggiungere più persone o per aprirsi a grandi pubblici quando la location ricercata, per il distanziamento fisico necessario, non lo consenta.
Una precisa scelta che dà forza allo spirito di uno dei Festival italiani più longevi, distintosi per innovare la tradizione con proposte artistiche sempre di eccellenza, aperte alle contaminazioni contemporanee, alle avanguardie e al linguaggio multisensoriale. “Dopo il ragguardevole successo di pubblico ottenuto negli anni scorsi, ultimamente con gli approfondimenti sull’EurAfrica (2018) e l’EurAsia (2019), sarà il turno delle EurAmeriche – spiega il direttore del festival Davide Ferrari, noto musicista, musicoterapeuta, animatore di iniziative culturali da oltre 35 anni -per comprendere alla radice la nascita e la fortuna di filoni musicali che si sono fatti strada in tutto il mondo e che rispondono nella classificazione comune al jazz, alla rumba, al tango, per non parlare di salsa, samba, blues, soul, folias, passacaglie, ciaccone, negritos…. La fecondità e la complessità musicale deriva, ancora una volta, dall’incontro: in questo caso tra popoli, tra flussi migratori, fino a un vero e proprio connubio tra Europa e Americhe”.
E’ la bellezza della poesia in concerto che parte dall’ “eccezionalismo” americano per ibridarsi con gli stilemi del Vecchio Continente, un miscuglio di valorizzazione dei linguaggi e di promozione delle culture dei popoli. Tema centrale della rassegna è, di fatto, la musica crossover. Le filiazioni in note danno pertanto origine a scale pentatoniche, strumenti tribali e d’orchestra, dove ancora una volta il limes diventa limen, accogliente e inclusivo. Nel Festival si articola la contemporaneità nel senso ampio del termine, in un’esperienza trasversale di apertura verso l’altro che arriva a svincolarsi in pieno, tra maturazione e fioriture, dalle musiche etniche.
Undici appuntamenti in tutto, che concepiscono ogni evento come un unicum, se non una prima assoluta, in spettacoli dove si armonizzano totalmente le discipline artistiche via via coinvolte. “Un viaggio autentico- continua Davide Ferrari – che nel fare rotta attraverso i principali punti cardine della musicologia connotata nelle EuroAmeriche farà godere della straordinaria bellezza e duttilità delle espressioni artistiche. Il messaggio è fortemente simbolico per le attività coinvolte, nella piena valorizzazione di tutti i soggetti in questo mosaico di concerti, dove la tematica femminile viene evidenziata in modo particolare”. Tra gli esempi cita alcune formazioni e artiste, ma si riferisce alla nuova collaborazione, tra le tante attivate di fondamentale importanza, con il Centro Per Non Subire Violenza Onlus che farà un intervento sulle attività svolte il 4 settembre alle ore 20:30 a Palazzo Ducale all’interno della programmazione e che sarà presente con un banchetto per attività di sensibilizzazione il 5 settembre a Forte Begato, il 10 settembre al Porto Antico, l’11 settembre a Villa Bombrini e il 12 settembre al Castello d’Albertis. “Il lavoro del nostro Centro non si è mai fermato, neanche con il lockdown- spiegano la Presidente Avv. Elisa Pescio e la Coordinatrice Case Rifugio Dott.ssa Chiara Panero- abbiamo realizzato piccoli video in 5 lingue straniere (arabo, albanese, francese, inglese, spagnolo) dando indicazioni alle donne chiuse in casa e a rischio di essere vittime di atti violenti, di telefonare dando indicazioni su come fare per non farsi scoprire. I video sono stati messi sulla nostra pagina facebook (Per Non Subire Violenza – da Udi), instagram (pernonsubireviolenza), e sul sito (www.pernonsubireviolenza.it). Il nostro Centro Per Non Subire Violenza di via Cairoli accoglie donne italiane e straniere, di diverse culture e provenienze. Le donne di tutto il mondo sono unite dalla comune necessità di combattere il maschilismo che si esprime con la sopraffazione e violenza. Le donne che si rivolgono a noi possono fruire di molti servizi, dai colloqui individuali di sostegno psicologico e legale (civile e penale), ai gruppi per il cambiamento e di sostegno alla genitorialità. E’ attivo lo sportello di orientamento al lavoro, il laboratorio di teatro terapia, percorsi residenziali nelle Case Rifugio a indirizzo segreto quando le donne e i bambini sono in pericolo di vita .Quando devono fare un percorso verso l’autonomia vengono ospitate e seguite nell’alloggio protetto il Melograno e nell’ alloggio sociale Carlo Rolando”.
Nel novero delle tantissime sinergie attivate Ferrari sottolinea le “Associazioni del Sistema Musica Genova come Gezmataz, Musicaround, Collegium Pro Musica che produrrà il concerto barocco dedicato al Mediterraneo”. Altra novità la scelta delle cosiddette “quinte”, che nel Festival sono sempre state comprimarie alla realizzazione degli eventi assumendo una rilevanza preponderante a partire dal Castello D’Albertis sino a Villa Bombrini. Alcune location rendono l’atmosfera intima del jazz per annullare le distanze, oppure valorizzano tra sedute informali ad altezza occhi la danza per lasciar parlare il corpo quando la parola non serve, altri anfiteatri storici o raccolti traghettano verso una sorta di “Jam session tematica” che infiamma l’entusiasmo e le aspettative oppure mettono a contatto con la parte più autentica della natura a pochi minuti dal cuore di Genova. Talvolta sfruttano gli orari che segnano l’energia dell’uomo e scandiscono la giornata come l’alba e il tramonto di domenica 6 settembre. In particolare c’è grande attesa per il rito di passaggio dalla notte al giorno, il concerto al lento profilarsi della luce che si irradia sulle acque dell’Isola delle Chiatte. Il sorgere del sole quest’anno potrà essere seguito in live-streaming sulla pagina Facebook del Festival a cura di Itinerari Paralleli.
Il gran finale del Festival si svolgerà esclusivamente in streaming il 17 settembre alle ore 20 “Suoni e voci dalla Bestia, il “treno de la Muerte”, quello delle migrazioni e della speranza, nell’Area Archeologica dei Giardini Luzzati in una prima italiana (X.Ezeta, J.Guillermard, M.Gutierrez, O.Manzano Anorve, Inti Medina dal Messico, Perù, Italia, Francia) in sinergia con Ripercussioni Sociali e il Ce.Sto.