In “Quello che ti pare” Sue canta i tanti “non posso”, “non ci riesco” pronunciati dalle donne vittime di violenze domestiche. Notti fatte di promesse mai mantenute, di costrizioni fisiche, psicologiche ed economiche, da cui difficilmente riescono a fuggire. Per tanti motivi. Perchè si spera in un cambiamento nell’altro, per paura, o per timore di non essere creduta.Così lo stelo del fiore, così fragile, è metafora di un collo stretto tra le mani ruvide e rabbiose di un uomo possessivo che tenta di annullare la sua compagna. Per visionare il video clicca qui. 

“Quello che ti pare” è un brano pop ritmato, con un ritornello facile da cantare e un bridge più riflessivo. Il contrasto tra le sonorità e la tematica è lo schiaffo che Sue vuole dare alla mortificazione creata dalla violenza di genere in ogni contesto sociale. Il brano è accompagnato da immagini che giocano con luci e ombre, speranze e angosce, finti abbracci e rimmel sciolto dalle lacrime. Il rosso fa da sfondo, colore simbolo di ogni posto lasciato vuoto per riempire le coscienze di consapevolezza.

Il videoclip vede la regia di Brace Beltempo con la produzione artistica di Stefano Iascone e la partecipazione degli attori Alessandro Grima e Silvia Crespi della Compagnia “Viandanti Teatranti”.

La cantautrice vuole riportare il tema al centro del dibattito, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria e ridotta mobilità che crea tante difficoltà a chi ha bisogno di aiuto. Durante il lockdown di marzo scorso, infatti, secondo i dati Istat, sono state 5.031 le telefonate valide al numero verde antiviolenza e antistalking 1522 - servizio promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Pari Opportunità - ovvero il 73% in più nello stesso periodo del 2019. Le vittime che hanno chiesto aiuto sono 2.013 (+59%). “Quello che ti pare racconta la storia di moltissime donne che si ritrovano intrappolate in relazioni dalle quali è impossibile uscire – afferma Sue – Inizia tutto come un gioco passionale per poi evolversi in un tormento e finire in una trappola della morte. Mi capita spesso di raccontare storie di chi queste vite le ha vissute in prima persona”.

L’iniziativa è promossa da ‘La Valigia di Salvataggio’, progetto ideato da Grazia Passeri in aiuto delle donne vittime di violenza. A loro viene consegnata una valigia già pronta dall’associazione Salvamamme, contenete abbigliamento, biancheria e prodotti per l’igiene. Un modo concreto di trovare la spinta per… salvarsi.

“Quello che ti pare” gode della collaborazione di: Centro Antiviolenza “La Casa di Venere” di Marsala (TP), Centro Antiviolenza Metamorfosi Marsala (TP), La valigia di Salvataggio, Sartoria Ismara, Viandanti Teatranti - spettacolo Kintsugi ovvero donne (libere) si diventa, Radio Punto Legnano, Associazione Lilith di Genova.

Aderiscono i Comuni di: Busto Garolfo, Canegrate, Castellanza, Cerro Maggiore, Cornaredo, Dairago, Lainate, Legnano, Nerviano, Parabiago, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rescaldina, Rho, San Giorgio su Legnano, Settimo Milanese, Vanzago, Villa Cortese.

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