Qual è il ruolo della musica nella scuola? Quale il valore della pratica musicale all’interno di percorsi di sviluppo? Come orientarsi nella progettazione di attività e situazioni di apprendimento/insegnamento musicale? A questi e altri interrogativi non semplici da affrontare risponde con grande puntualità e con piglio assolutamente al passo con i tempi se non premonitore dei bisogni di questo periodo e del prossimo 2021 il volume “Didattica della musica. Fare e insegnare musica nella scuola di oggi”, edito da Mondadori Università.

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Il testo, a cura del docente di Didattica della Musica presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca Samuele Ferrarese, vuole porsi come strumento di comprensione del fenomeno sonoro, nella sua complessità, per la progettazione, nella scuola, di percorsi musicali adeguati al contesto sociale e culturale di oggi.

Tanti i punti affrontati nella trattazione. Ricordiamo il contesto sonoro, la società e le nuove tecnologie, le dinamiche del rapporto tra musica e cervello fino alle neuroscienze, il linguaggio, la storia e la didattica della musica, le dinamiche attentive del fenomeno sonoro, la musica di insieme, il rapporto tra “suono” e “parola” , le esperienze di community music, la pratica e l’insegnamento musicale nella scuola analogica e digitale. Completa il testo l’agevole appendice “Elementi di teoria musicale”.

Si innesta così una grande rete che interseca discipline diverse e comunicanti, tutte necessarie e in relazione tra loro che cattura fin dalle prime pagine sia gli esperti di didattica sia chi da poco tempo si è avvicinato alle dinamiche dell’insegnamento.

 

“ Il target della didattica contemporanea -spiega Samuele Ferrarese- guarda all’apprendimento e all’insegnamento come due facce della stessa medaglia dove si ha l’intervento del docente da una parte e l’attività dello studente fondamentale dall’altra affinché porti a delle assimilazioni ragionate e durature nel tempo. Ecco perché volevamo dare una lettura del fenomeno musicale che favorisca la crescita e lo sviluppo dell’uomo e che non possa essere sottovalutato come purtroppo succede spesso nella scuola”. Le prospettive sono molteplici: “Ho voluto -dice Ferrarese- coordinare il lavoro di diversi professionisti nel campo della musica e dello studio dei fenomeni da diversi punti di vista sia neuroscientifico (gli effetti dell’ascolto e della produzione musicale sulla struttura e il funzionamento del cervello) sia del linguaggio, tra gli altri per aiutare la compensazione dei disturbi dell’apprendimento. Poi ci sono diversi elementi musicologici che riguardano la teoria musicale, l’ascolto e che possono aiutarci o rinfrescare gli studi pregressi. Altri tipi di approcci e contributi sono quelli psicologici, dove la musica è vista quale strumento di comunicazione molto potente, altri pedagogici ed altri ancora didattici. Il fenomeno è complesso, per cui abbiamo cercato di offrire una panoramica efficace, tentando di essere più chiari e completi possibile”.

Si fa riferimento alla scuola analogica e digitale : la scuola di oggi rispetto ad anni fa si raffronta sia col radicamento nel passato sia con la decisiva propulsione delle nuove tecnologie quale elemento fondante dell’apprendimento e dell’insegnamento. La scuola ha sempre più bisogno della musica perché rappresenta le nostre radici, è universale per definizione, migliora il controllo e la stima di sé e incrementa le relazioni sociali.

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PROFILI DEGLI AUTORI E DEL CURATORE

Samuele Ferrarese è docente a contratto di Didattica della Musica presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Collabora con il dipartimento di Psicologia dello stesso ateneo nella ricerca sul rapporto tra Disturbi dell’Apprendimento e pratica musicale. Collabora con AID (Associazione Italiana Dislessia), è presidente della Fondazione Teatro Trivulzio di Melzo (MI), città nella quale dirige Bach Street School – Scuola di Musica. Per Mondadori Education cura i percorsi musicali inclusivi all’interno dei testi scolastici e progetta percorsi di alfabetizzazione emotiva per il consolidamento di competenze personali e relazionali.

Desiré Carioti è dottoranda all’Università degli studi di Urbino. Dopo essersi laureata all’università degli Studi di Pavia con una tesi sull’insegnamento musicale e lo sviluppo emotivo in età prescolare, è stata Borsista di Ricerca all’Università di Milano-Bicocca dove ha preso parte al Progetto San-Siro, uno studio longitudinale sullo sviluppo sociale e cognitivo in studenti di una scuola media musicale milanese condotto in collaborazione con il Sistema delle Orchestre Giovanili Lombarde (associazione SONG).Attualmente si occupa, per il suo progetto di ricerca, di studiare i sintomi non verbali della Dislessia Evolutiva e, in particolare, la correlazione tra abilità ritmiche e difficoltà di apprendimento della letto scrittura.

Antonella Coppi è ricercatrice presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano. Attiva da oltre vent’anni nell’ambito della pedagogia e formazione musicale, ha concentrato i suoi interessi di ricerca sull’apprendimento musicale in contesti formali, non formali e informali, con particolare attenzione all’esperienza della pedagogia vocale e del canto in coro. È referente nazionale del Coordinamento dei Cori e delle Orchestre Universitarie Italiane ed è Referente nazionale per l’internazionalizzazione nell’ambito delle attività di El Sistema in Italia. È autrice di numerosi contributi scientifici su questi temi in Italia e all’estero. È curatore di volumi dedicati alla didattica della musica per importanti case editrici italiane, tra cui “Community Music. Nuovi orientamenti pedagogici, Milano: Franco Angeli (2017). Da anni unisce alla attività di ricerca quella musicale: tra i numerosi ensemble, dal 2001 cura e dirige il Coro dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Roberto Iovino (1953), genovese, laureato in matematica e diplomato in Musica Corale e Direzione di Coro, è docente di storia della musica al Conservatorio “N. Paganini” di Genova, Istituto del quale è attualmente direttore. Insegna inoltre “Educazione musicale” presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Genova. Critico musicale, collabora con “La Repubblica”, con l’Ansa e, sin dalla sua fondazione, con “Il Giornale della musica”. Per i suoi studi musicologici ha ricevuto il “Premio Internazionale Luigi Illica 1998”. E’ stato direttore artistico del Concorso Internazionale di violino “Premio Paganini”. Fra le sue pubblicazioni si segnalano: Mascagni, l’avventuroso dell’opera (Milano, 1987), Gli Strauss (Firenze, 1998), Giuseppe Verdi genovese (a cura di R.Iovino e S.Verdino, Lucca, 2000), Musica e musicisti nella storia (Genova, 2002), Sinfonia gastronomica (con I.Mattion, Milano, 2006, finalista al “Premio Bancarella cucina”, 2007), Conversazioni musicali (con E. Sanguineti, Genova, 2011), Verdi & Shakespeare, un dialogo (con M.Sciaccaluga, Genova, 2013).

Luisa Curinga, flautista e musicologa, è Dottore di ricerca in Storia, Scienze e Tecniche della Musica (Università di Roma Tor Vergata). Come musicologa ha al suo attivo numerose pubblicazioni, in Italia e all’estero, e partecipa regolarmente a convegni nazionali e internazionali. Dal 2009 al 2015 è stata membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Musicologia. È docente di I fascia di flauto traverso presso il Conservatorio di Fermo. Dal 2010 è inoltre docente a contratto di Educazione Musicale presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università di Macerata. Il suo ambito privilegiato di ricerca è la musica del XX e XXI secolo, dai punti di vista storico, analitico, didattico e interpretativo.

La Manna Maria Antonietta è psicologa, musicologa, docente di Pedagogia Musicale per la Didattica della Musica presso il Conservatorio “Piccinni” di Bari, docente contrattista per l’Educazione Musicale nel Corso di Scienze della Formazione Primaria Quinquennale dell’Università “Aldo Moro” di Bari. Laureata in Filosofia a Bari e in Psicologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma si diploma in Pianoforte presso il Conservatorio “N. Piccinni” e perfeziona in Pianoforte, Storia della Musica, Analisi e Armonia presso il Conservatoire Royale de Musique di Bruxelles, in Canto e Pratica vocale – metodo Kodaly presso l’Università di Estzergom (Ungheria), in Pratica strumentale e vocale, Espressione corporea e danza, improvvisazione e didattica musicale – metodo Orff” presso il Mozarteum – Orff Institut di Salisburgo, in Ritmica, improvvisazione pianistica, didattica musicale – metodo Dalcroze presso l’Institut Jaques-Dalcroze di Ginevra. Specializzata in Musicologia e Pedagogia Musicale presso la Scuola Musicale di Fermo (Università di Macerata), è socio fondatore dall’ESCOM (European Society for the Cognitive Sciences of Music) con sede a Liegi (Belgio) e dell’Associazione CEDAM di Bari – di cui è Presidente – per la quale dal organizza corsi di formazione e di aggiornamento musicale per docenti di ogni ordine e grado, cura e dirige progetti artistici in collaborazione con Enti locali ed Istituzioni Accademiche.

Nicole Olivieri (1989) ha conseguito con il massimo dei voti e la lode il diploma di secondo livello in flauto presso il Conservatorio Paganini di Genova e il diploma di secondo livello in didattica della musica al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. E’ insegnante di ruolo presso una SMIM. Collabora, in veste di cultrice della materia e coadiutrice didattica, con il corso di Educazione musicale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, dove ha tenuto un laboratorio sugli strumenti musicali e l’orchestra. Ha ricevuto l’incarico di tenere lezioni nell’ambito di un corso dedicato all’opera lirica da Uni.te. Scrive articoli per il periodico “L’invito” e ha collaborato alla stesura di alcune sezioni del volume Musica e musicisti nella storia – Dal tardo barocco all’Ottocento, a cura di Roberto Iovino con il quale tiene conferenze di carattere storico-musicale con particolare attenzione alla figura di Paganini.

Caterina Picasso (1973), nata a Genova, si diploma in pianoforte sotto la guida del M°Luciano Lanfranchi al Conservatorio “N. Paganini” della sua città. Ottiene la laurea di secondo livello con 110/110 e lode nella classe del M° Claudio Proietti. Si perfeziona con i Maestri Paolo Bordoni, Naum Shtarkmann, Giuseppe Scotese e con Paul Badura-Skoda all’Accademia Chigiana di Siena. Ha frequentato un corso di specializzazione tenuto dal M° Pietro Borgonovo e organizzato dalla Giovine Orchestra Genovese sulla musica contemporanea e del Novecento. Lavora come pianista-direttore musicale con il Teatro Stabile di Genova, incide musiche di scena per il Teatro Stabile di Genova, la compagnia Lavia, il Teatro Stabile di Firenze e il Museo del Risorgimento (musiche di Andrea Nicolini). E’ docente di ruolo di Esecuzione e Interpretazione – pianoforte presso il Liceo Musicale Statale “S. Pertini” di Genova e il Liceo Musicale-Coreutico Statale “S. Pertini” di Genova, docente presso l’Università di Genova (DISFOR) e collabora al gruppo di Ricerca del Conservatorio “N. Paganini” sempre di Genova. E’ dottore in Matematica.

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