“L’opera d’arte sta diventando sempre più un’opera aperta, ambigua, che tende a suggerire non un mondo di valori ordinato ed univoco, ma una rosa di significati, un campo di possibilità, e per ottenere questo richiede sempre più un intervento attivo, una scelta operativa da parte del lettore o spettatore” Umberto Eco

Alla luce tersa di inizio estate il paesaggio ligure è ancora più affascinante, ben più sfacciato nella sua bellezza penetrante fatta di case addossate, di colori pastello accostati l’un l’altro, della suggestione delle pievi isolate e protette dell’entroterra, dei fazzoletti di terreno che regalano vini preziosi dalle basse rese e di alta qualità, così come accade per il famoso e sudato oro giallo, l’olio. Il turismo è sull’ onda del territorio, non certo solo del mare, e sempre più anche dell’arte: finalmente la Liguria sta riscoprendo la ricchezza dei suoi tesori artistici, pubblici e privati che siano. Questa volta portiamo i lettori de L’Eco della Riviera a Chiavari, la storica “capitale del Tigullio”, dal centro con i caratteristici portici e dai suoi gioielli ben custoditi quali il Parco di Villa Rocca, la Quadreria della Società Economica di Chiavari, la Galleria Civica di Palazzo Rocca, il Museo Diocesano di Arte Sacra, ma anche il porto turistico e la Calata Ovest, la bella passeggiata a mare, la spiaggia libera recentemente accessibile agli animali da compagnia,  i negozi di artigianato, le gastronomie, le botteghe e le gallerie d’arte.

Tra queste ultime spicca per la vivacità culturale che riesce ad imprimere anche in tempi di crisi per attrarre parecchi buyers e critici qualificati la Galleria Busi nel pieno centro di Chiavari (via Martiri della Liberazione 195), uno spazio ormai storico, visto che ha aperto già nel lontano 1984 con la mostra “Risonanze” curata dalla storica d’arte, giornalista di settore (Flash Art, Arte e Critica, Segno, ma anche ad esempio Il Corriere Mercantile ed Il Corriere del Ticino) e curatrice Viana Conti, ampiamente nota per i contributi dati all’ Assessorato alla Cultura del Comune di Genova e per quelli alla quarantacinquesima Biennale di Venezia. Una galleria dunque che ha focalizzato l’attenzione, già agli esordi, su grandi nomi e su emergenti meritevoli, mai in chiave puramente commerciale, quella della conosciuta Cristina Busi, che intende da sempre aprirsi ad ogni possibile linguaggio artistico contemporaneo purché riservi nelle scelte un’interessante qualità propositiva.

L’ultima mostra alla Galleria Busi in corso fino al prossimo 25 giugno è intitolata  “Fioriscono le idee” e raccoglie artisti affascinati dal mondo della fiaba, dell’illustrazione, del racconto esplicato in una sorta di carosello attraverso le immagini. Non un monologo, ma un insieme a più voci sull’ arte e sul presente, sui meccanismi di inclusione ed esclusione, in definitiva di pensiero e di sogno.

Come spiega una delle partecipanti, la famosa Sandra Levaggi, che ha già avuto un ottimo riscontro, “ognuno di noi ha una propria capacità di sentire-vedere ed esprimere un mondo meno tangibile; ogni artista in mostra rappresenta una sensibilità particolare nel percepire la realtà e l’immaginifico. L’arte grafico-pittorica si fa linguaggio, la fantasia diventa immagine e comunica universalmente emozioni, esperienze, stati d’animo”. Le opere di Levaggi in mostra sono davvero innovative e dimostrano che per essere contemporanei non serve per forza passare dalla video-arte. Sono le sue “scatole magiche” tra i lavori che più incuriosiscono i visitatori che, come continua la stessa artista “si divertono molto a spiare attraverso il buco. Le domande più frequenti sono: ma come le è venuta in mente questa idea? Da dove entra la luce? Quanto tempo impiega a farne una? Osservano le scatole timorosi in un primo momento ma appena capiscono che possono prenderle e guardare, non le posano più. Entusiasti anche i bambini che non fanno fatica ad entrare in questa dimensione dell’arte ludica e coinvolgente. Ho avuto stimoli positivi anche dagli altri artisti in mostra che mi hanno dato feedback e diverse letture critiche delle opere. Far parte di una collettiva vuol dire anche per noi aprirsi agli altri, infatti  anche io mi sono accaparrata una copia di un libro scritto ed illustrato da Laura Bellini, con protagonista Eli, una libellula caparbia. I suoi lavori sono stati molto apprezzati dal pubblico. Insomma questa mostra si sta rivelando un’esperienza positiva per tutti dai partecipanti ai visitatori”.

I PROTAGONISTI DI “FIORISCONO LE IDEE” - Artisti: Laura Bellini, Elisabetta Boldini, Claudio Gargiolli, Carlotta Castelnovi, Luigi Copello, Sandra Levaggi, Emanuele Luzzati, Lorenzo Mattotti, Emanuele Rambaldi.

 

FOCUS CON LA GALLERISTA CRISTINA BUSI

 

la gallerista Busi

la gallerista Busi

 

G.C. Cos’è per Lei l’arte oggi? Un di più o un investimento?

C.B. “E’ sicuramente un investimento che ci arricchisce nello spirito, a volte può esserlo anche economicamente. Sono certa che i grandi collezionisti hanno raggruppato opere e ne hanno fatto tesori, ma l’intenzione era circondarsi di opere che li emozionassero”.

G.C. Da sempre la gallerista non è una professione facile: cosa Le ha dato la spinta per iniziare e soprattutto per continuare?

C.B. “L’incoscienza unita alla passione per l’Arte, per la creatività, per la progettualità. Dall’inizio …. e l’entusiasmo perdura”.

G.C. Su quali emergenti sta investendo in prima persona?

C.B. “Con alcuni autori lavoro da molti anni:  si è creato un rapporto di lavoro e amicizia. Sono sempre presenti in galleria con diverse opere (Baricchi, Corona, Job, Jammet, Leverone, Rocca, Sturla, Zanni). La nostra più recente proposta è Luigi Copello, giovane artista proveniente dal mondo del fumetto”.

G.C. Da cosa si distingue oggi un creativo di talento?

C.B. “Dalla sua unicità in sensibilità e visione del mondo e delle cose. Unitamente alla capacità di comunicarlo attraverso il suo operare”.

G.C. Quale l’obiettivo della mostra “Fioriscono le idee”?

C.B. “Far cogliere in quante maniere diverse si possono sentire-dire le nostre fantasie:  il mondo interiore è una ricchezza inestimabile che si può scorgere nelle opere ‘creative’. La meraviglia di chi visita la mostra ne è dimostrazione.”

Obiettivo, del resto, ampiamente centrato.

Giulia Cassini ©

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