Al CeRSAA di Albenga incontro sull’agricoltura 4.0
Oggi il Vice Presidente e Assessore all’Agricoltura Alessandro Piana e il Capogruppo Consiliare Lega Liguria Stefano Mai hanno incontrato i vertici del CeRSAA (Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola) di Albenga, fondato nel 1961 e inizialmente denominato Centro Orticolo Sperimentale, quindi Azienda Speciale della Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura Riviere di Liguria. “Regione Liguria – dichiara il Vice Presidente Alessandro Piana– può contare sull’esperienza di una realtà di eccellenza come questa, e su svariati input chiave per le nuove frontiere produttive”. A illustrare l’attività di ricerca e di sperimentazione del CeRSAA il Direttore Giovanni Minuto. La mission principale della struttura, tramite competenza e multidisciplinarietà, è quella di valorizzare le produzioni agroalimentari promuovendone la qualità, tutelando la materia prima nelle varie fasi di trasformazione, e supportare le iniziative di rete per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese delle filiere agricole.
“La vocazione primaria è la sperimentazione – afferma il Direttore Giovanni Minuto – per raccogliere le sfide dell’agricoltura di oggi. Tra queste l’aderenza a una effettiva sostenibilità ambientale e alla sicurezza alimentare andando a individuare protocolli e strategie di produzione dai residui fitosanitari molto assi se non prossimi allo zero. Nella visita istituzionale odierna abbiamo presentato l’area del CeRSAA, i target di ricerca e innovazione, mostrato il funzionamento di diverse strutture e del laboratorio fitopatologico”.
Tra queste nel dettaglio è stata testata la serra 4.0 denominata “Sam Lab”. Un progetto finanziato dalla Regione Liguria attraverso FI.L.S.E. (Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico) dotato di pompa di calore geotermica per la climatizzazione interna con conseguente riduzione delle emissioni di CO2, materiali di rivestimento innovativi per una migliore coibentazione e una minore dispersione del calore, lampade LED a basso consumo per il miglioramento della produttività vegetale e pannelli fotovoltaici per integrare il fabbisogno energetico. Una serra costruita dunque con aggiornamenti innovativi in grado di interloquire con l’uomo, non solo capace di realizzare gli input impostati dall’operatore, ma reattiva in autonomia ai parametri automatici di riferimento.
Sono stati altresì ricordati svariati progetti portati avanti negli ultimi anni, da quello per la competitività del settore delle aziende di produzione del Basilico Genovese DOP alla certificazione di prodotto “Made in Quality” nata nel 2015. Non in ultimo, tra gli esempi di best practices “Filiera 4.0”, progetto finanziato dalla misura 16.02 del PSR 2014-2020, che introduce importanti innovazioni di processo e di tecnologia nell’ottica di realizzare un sistema digitale per la tracciabilità della filiera agroalimentare. “Filiera 4.0” vede impegnati 3 partner: Liguria Digitale (capofila del progetto), società in house di Regione Liguria, il CeRSAA e l’Ortofrutticola Cooperativa Agricola di Albenga. Il progetto parte da una realtà locale importante – le imprese produttrici di piante aromatiche e ornamentali in vaso dell’area Ingauna (SV) – nella prospettiva di espandersi successivamente su tutto il territorio e sul mercato internazionale.
“Raccogliere gli stimoli di questa eccellenza – dichiara il Vice Presidente Piana – è solo l’inizio, un punto di riferimento per pratiche agricole sempre più consapevoli ed efficaci, capaci di migliorare la produttività, la resa, la qualità dell’agroalimentare e l’ecosostenibilità dell’impresa nel rispetto dell’ambiente”. La sinergia, il raffronto sono sottolineati anche dal Consigliere Regionale Stefano Mai, già Assessore Regionale all’Agricoltura: “La collaborazione con il CeRSAA è ormai consolidata da diversi anni, come polo riconosciuto a livello internazionale per la ricerca in agricoltura col quale abbiamo sviluppato diversi progetti. Ricordo la già citata Filiera 4.0 che, oltre ad individuare strategie per una agricoltura sempre più sostenibile, arriverà alla definizione di un marchio regionale per i prodotti locali”.