All’Arci Camalli Antica Compagnia Portuale di Oneglia Antonietta Marrazzo presenta “Camorra Femminile Singolare” l’8 marzo alle 21.00.
L’8 marzo all’Arci di Imperia Oneglia Via Bastioni di Mezzo 6 alle 21.00, si “festeggia” la giornata della donna cercando di riflettere sul ruolo che oggi ricopre nella società soprattutto in situazioni non sempre facili, cercando, ad esempio, di spiegare la funzione delle donne nelle terre di Camorra. E’ quello che si promette di fare Antonietta Marrazzo, scrittrice e Social Media Manager, che presenta la sua ricerca “Camorra femminile singolare”. La stessa Marrazzo dice del suo scritto: “Nata come tesi di laurea in Semiotica per la laurea triennale in Scienze della Comunicazione presso L’Università degli Studi di Salerno, Camorra Femminile Singolare non è solo il risultato finale del mio percorso universitario, ma anche il risultato della mia crescita personale. Il mio intento, non era quello di scimmiottare romanzi o inchieste giornalistiche, ma semplicemente mostrare quanto gli studi universitari non devono essere intesi come fini a se stessi, a quel bel 30 da sfoggiare per poche ore sul libretto, ma piuttosto come strumenti utili per spalancare le porte alla riflessione del quotidiano, di ciò che ogni giorno fruiamo, ma che non abbiamo mai il coraggio di fissare negli occhi. Il mio interesse verso le questioni sociali, la politica e la storia mi hanno spinto sempre di più ad appassionarmi a questa dimensione criminale, tanto da collezionare nel corso degli anni libri, documentari e riviste. Ciò che mi ha incuriosita maggiormente è stato capire quanto le donne potessero essere importanti all’interno di questo universo sociale. In un primo approccio si evince che il ruolo della donna all’interno della Camorra rimane vittima di una coerente miopia mediatica, complice di una costruzione sociale devota al monoteistico maschilismo. Si consumano cliché sociali che poco hanno a che fare con la donna, costruendo rappresentazioni ancora più fasulle e plastiche. Attraverso un percorso basato sulla ricerca semiotica, storica e antropologica, mi sono proposta, dunque, di andare a scardinare questa propensione mediale. Dalle colonne dei giornali poco si evince su queste donne che invece stanno diventando sempre più presenti nella scena criminale: decretano omicidi, sancisco alleanze, dispiegano sentenze a favore o contro i clan, senza contare la grande abilità nel governare i bilanci e gli introiti, senza mai rinnegare le sane e buone velleità dell’essere donna. Così come appare poco chiara la definizione storica e sociale della Camorra che troppo spesso viene confusa, sin dall’impiego del linguaggio, con il termine mafia: la camorra, sebbene sia un’organizzazione criminale, ben si distingue dalla mafia sia per la storia che per le modalità in cui questa agisce. E dall’analisi della parola camorra che battezziamo questa nostra rubrica: sin dall’indagine etimologica è possibile evincere come il fenomeno non abbia chiare fonti e storiche e come si sia andato poi ad intrecciare in maniera arrogante alle problematiche della società dell’epoca; il percorso etimologico sarà in grado di giustificare una serie di peculiari caratteristiche della Camorra Ottocentesca e il passaggio al più “moderno” Sistema. Oltre a questa breve analisi etimologica segue anche una breve indagine sociologica in grado di spiegare le motivazioni che permettono tuttora di far vivere in maniera incontrollata”. L’incontro organizzato dall’ Arci Camalli Antica Compagnia Portuale di Oneglia e dall’associazione Libera Imperia l’8 marzo 2016 è alle 21; prima del dibattito si può anche cenare prenotando al numero 329/3122702.
P.P.