“Blind Faith And A Little Wine”
Venerdì 6 dicembre 2019
Ore 20.00
Zà Records – Imperia

s Locandina Blind Faith And A Little Wine

La parola al musicista Puglia

Blind Faith And A Little Wine è una frase che compare in un episodio, non saprei dirvi quale, della serie animata dei Simpson. Marge, interpellata da un’amica circa la sua pessima scelta coniugale, asserisce che, a sopportare un marito come il suo, servano “cieca fiducia e un pò di vino”, una sorta di epitaffio della disillusione sull’armonia della vita di coppia e, in secondo luogo, sull’amore.

Nonostante l’incipit sia volutamente catastrofista e quasi tutte le nove tracce siano ambientate nel luogo letterario apocalittico per antonomasia, il bar, faccio fatica a considerare questa mia nuova uscita “un disco della disillusione”. Trovo più calzante la definizione di “disco della perplessità”, poiché è proprio il dubbio a permeare un momento delicato come il
passaggio dalla vita adolescente a quella adulta, ed è il dubbio il freno occulto dei momenti di profondo rinnovamento. E credo che stilisticamente parlando, il disco, rifletta questa, spero momentanea, condizione. I toni si sono fatti più riflessivi, l’esuberanza del mio lavoro precedente (“Johnathan Richman’s Smile” La Fenice, 2018) è stata sepolta da strutture più semplici e arrangiamenti acustici; gli spiriti guida non cambiano.

I maestri dell’artigianato pop son sempre lì a lasciarmi rubar loro le tempere per dipingere i miei umili quadretti. Mi riferisco a Brian Wilson, Andy Partridge, Stephin Merritt, rispettivamente nei panni de l’intarsiatore barocco, dell’intellettuale malizioso e del poeta dei sobborghi. Le canzoni, come dicevo, sono nove.

Alcune hanno titoli strani come “For The Love Of The Daughter Of A Swedish Director”, altre si fanno chiamare semplicemente “Hide”. Sono impresse su dei solchi solo grazie al supporto e all’impegno di chi lavora alla Cooperativa La Fenice (devono essere completamente folli!!!), che, oltre ad aver prodotto e supportato con tutte le forze questo nuovo dischetto e quello precedente, mi stanno quotidianamente restituendo la convinzione che fare musica sia la mia missione, indipendentemente dalla bravura, la perfezione formale, la tecnica, e senza che nessun accademico debba
farti arrossire per una tanto ardita affermazione. I can’t help it but I got a soul in sound!
Sincerely yours, Puglia.

 

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