Anna Ascani, vice ministro all’Istruzione, ai Martedì Letterari del Casinò di Sanremo
Oggi, venerdì 22 novembre alle ore 19, al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo il vice ministro all’Istruzione, Università e Ricerca Anna Ascani presenterà il suo libro dal titolo “Senza maestri. Storie di una generazione fragile”, nell’ambito della rassegna Martedì Letterari.
“Ho provato a parlare dei giovani di questo Paese lasciando che fossero loro a raccontarsi e limitandomi a tratteggiare l’habitat che ci ha condizionati e ci condiziona, ma soprattutto ho provato a dare un ruolo alla Politica nel relazionarsi con questa generazione: affermare e riaffermare il diritto alla fragilità. Oltre i superuomini oltre la cultura dello scarto. Un’ultima cosa: nel raccontare i miei coetanei e il mondo intorno a me naturalmente questo libro dice molto anche di quello che sono io. Ed è questa forse la cosa che più mi emoziona e, insieme, mi preoccupa.”
Così l’Onorevole Anna Ascani ha presentato l’uscita del suo ultimo saggio “Senza Maestri. Storie di una generazione fragile”.
“Siamo nati dopo la caduta degli dèi, dopo la caduta dei muri, delle ideologie, dei grandi partiti di massa, dopo le brigate rosse, dopo il terrorismo nero. Siamo nati dopo. E senza maestri che ci aiutassero a orientarci. Ci hanno invece sommerso di racconti nostalgici sul “prima”, su quali fossero le grandi correnti aggreganti, su come fosse bella l’infanzia senza la televisione, l’adolescenza senza il computer, la giovinezza senza Facebook. Siamo nati-dopo, noi. Ci hanno definito bamboccioni, choosy, annoiati, sfaticati, sdraiati. E invece siamo semplicemente fragili, una generazione-Sisifo, anche se spesso ce ne vergogniamo”. I nati negli anni ’80 sono stati raccontati in molti modi, anche perché uno dei tratti che caratterizza la loro vita (la precarietà) è diventato strutturale nel nostro modo di guardare il mondo, dalle esistenze individuali alle organizzazioni collettive e finanche al potere di cui molti autori hanno raccontato la fine o le debolezze.
“È un superpotere essere vulnerabili”, cantano le Luci della Centrale Elettrica. Anna Ascani sceglie di fare proprio questo salto nell’interpretare la propria generazione: dalla precarietà alla fragilità, sotto l’egida del profondo umanesimo del Sisifo di Albert Camus. Il racconto della vita di cinque ragazze e ragazzi è la trama di un viaggio che ha come collante la politica, ossia l’arte del possibile e quindi il diritto a essere umani, cioè fragili.
(redazione)