Arriva Cristina al Festival di Sanremo e tutti torniamo un po’ bambini
Cristina D’Avena, prima della sua ospitata nella serata finale del Festival, ha incontrato i giornalisti della sala stampa del Roof. La cantante bolognose, famosa soprattutto per l’interpretazione delle sigle dei più famosi cartoni animati anni ’80, I Puffi, Magica Emy, Occhi di Gatto, Mila e Shiro, Holly e Benji, solo per citarne alcuni, non ha nascosto la sua forte emozione di essere sul palco dell’Ariston. Ricorda l’inizio della sua carriera a soli tre anni quando partecipa allo Zecchino d’Oro e arriva terza.
La D’Avena racconta che dopo questa esperienza, rimane all’Antoniano come componente del Piccolo Coro fino al 1976 ma continuerà a frequentarlo per altri 5 anni. Negli anni ’80 Mediaset si rivolge all’Antoniano di Bologna per chiedere una voce adatta a cantare sigle per una serie di cartoni animati, viene fatto il suo nome. Incide così, nel 1981 la sigla della serie animata giapponese Pinocchio, scritta da Alessandra Valeri Manera. Questa canzone è la prima di una lunga serie di successi andati in onda durante la trasmissione per bambini BIM BUM BAM che trova il suo apice nei telefilm Kiss Me Licia, Licia dolce Licia (che possono definirsi i primi cosplay italiani) e la serie Io sono Cristina dove la D’Avena ne è la protagonista.
Alla domanda quale canzoni italiane le piacciono lei ha risposto così: “mi piace tantissimo Arisa con Controvento Gigliola Cinguetti, Domenico Modugno e Volare, Mengoni, le canzoni italiane sono famose proprio per le tipiche melodie”. Le piacerebbe venire in gara a Sanremo, perché no, con un brano da indossare bene con una canzone interessante casomai con un duetto con gli Zero Assoluto o con Arisa o perchè no con Jovanotti, un’artista che lei ammira tanto. Sul palco dell’Ariston canterà le sigle più famose con un arrangiamento classico.
La D’Avena ancora non ci crede di dover salire su un palco così importante e ha detto “quando sono stati chiamati i miei collaboratori dalla Rai io ero incredula, non volevo proprio crederci e ho pensato alla mia vita alla mia carriera, alle emozioni, ai miei cari, ai fan che hanno fatto la petizione per farmi ospitare a Sanremo, a mia mamma mio papà. Io sono orgogliosissima di cantare le canzoni dei cartoni animati un genere così espressivo, che fa sorridere subito, perché bisogna ed è sempre bello guardare le cose con gli occhi di un bambino”.
Pamela Pepiciello