Il nome della Rocca di Coderone deriva da “codem”, ovvero sperone di roccia, nulla di più vero… Si trova infatti in un luogo impervio raggiungibile dall’abitato di Biassa in provincia di La Spezia.

Il Castello è posizionato su uno sperone di roccia ed è circondato dalla vegetazione che ormai lo ha inglobato totalmente, è abbandonato e in completo stato di degrado, un vero peccato se si pensa che, secondo alcuni studiosi, questo è luogo di passaggio di forti energie telluriche. Attorno alla roccia dove è ubicato l’edificio scorrono due torrenti, il Fosso Canevella e Fosso di Sarron, chiamati con il dialetto del luogo canao de’ foestri (canale dei forestieri) e canao do diao (canale del diavolo), quasi come a suggerire quale lato seguire…

La fortezza fu costruita attorno alla metà del XIII secolo con esclusiva finalità difensiva e strategica, ma diverse relazioni e studi sul posto hanno invece rilevato che la sua vera natura e funzione fosse qualcosa di molto diverso rispetto all’utilizzo bellico a monitoraggio della costa.

Sotto la fortezza viveva un piccolo borgo con la sua chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena, di cui purtroppo restano solo pochi resti. Coderone divenne residenza signorile tra il XV e il XVI secolo, ma dopo essere appartenuta alla famiglia dei Biassa cadde in un tale declino da essere persino adibito a cimitero.

Alcuni ricercatori, seguendo le leggende e le tradizioni del luogo, hanno effettuato diversi esami sul posto, rilevando una forte e costante componente energetica all’interno e attorno alla rocca, senza che vi siano variazioni in base alle stagioni o alle temperature, a dimostrazione della presenza di un raro e particolare flusso continuativo. Secondo il prof. Calzolari e il dott. Di Benedetto (http://ontanomagico.altervista.org/templari-5terre.htm) nei pressi del castello, in un tratto di strada in discesa, è presente una roccia in parte scavata dall’uomo, dal tratto simile ad una scala, con alla sommità una zona piana sulla quale è posizionata una pietra lunga in direzione della Costa Paradiso (Sella di Carpena), forse un rudimentale strumento per controllare il moto delle costellazioni.

Ma il cuore energetico dell’edificio si troverebbe sul muro esterno della Rocca, nel punto dove è presente un misterioso foro, in prossimità del quale sono stati rilevati flussi di energia da alcuni esperimenti realizzati dal prof. Calzolari e dal dott. Di Benedetto con il supporto dell’ing. Berti, studioso di radiogeoestesia. “Da questo buco – hanno dichiarato – esce un’energia che ha la funzione di aumentare la capacità decisionale, e trasmettere messaggi chiari, ufficiali, indiscutibili”.

Chiamato anche “flusso di purificazione” ha coinvolto anche altri visitatori che, trovandosi dinnanzi a questo punto preciso, hanno avvertito qualcosa di anomalo e difficile da spiegare. È stato percepito che nel “buco” la mano si spostasse da sola, inoltre persone particolarmente sensibili hanno dichiarato di sussultare e avvertire forti giramenti di testa nei pressi del masso in prossimità della discesa. Non abbiamo risultati scientifici che possano rendere ufficiale l’energia di questo luogo alquanto misterioso, certo è che, nonostante sia in rovina e abbandonato nelle braccia di Madre Natura, continua ad attirare da sempre studiosi o semplici appassionati che spesso affermano di avvertire qui un’energia particolare.

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