La gloria come invenzione: le diverse letture di Canova come non lo avete mai visto prima
DA DOMANI A GENOVA QUESTA GRANDE MOSTRA - Più sono giganti della storia dell’arte e, per paradosso, meno li conosciamo. È questa l’immediata consapevolezza che sgorga dalla visita alla prima mostra a Genova su Antonio Canova ( Canova. L’invenzione della gloria. Disegni, dipinti e sculture. Dal 16 aprile al 24 luglio 2016), un vero proprio evento per i cultori dell’arte e per gli storici, meritevole soprattutto per altre due macro-ragioni, ancor prima di valutarne l’eccezionale completezza e la puntualità delle sezioni tematiche concepite. Il primo è che si tratta di una mostra diffusa che fa scoprire tutta Genova ( da Palazzo Reale a Staglieno, dall’Università degli Studi all’Accademia Ligustica, da Palazzo Tursi alla Galleria d’Arte Moderna e Raccolte Frugone) dove comunque Palazzo Reale è il fulcro, non fosse altro perché dall’organigramma dello stesso è partito il seme di questa mostra, l’idea. Il secondo è che fa vedere finalmente tutto il lavoro che sta dietro alla realizzazione delle opere più acclamate della storia dell’arte, quelle che da sempre vediamo sui libri di scuola. Che non nascono certo quasi mai dal furore dello scalpello, bensì da bozzetti, seguiti da accurati disegni e poi dalla resa plastica in terracotta fino al gesso nella dimensione 1:1 e solo allora l’artista sarà pronto per la resa finale in marmo.
Una scelta espositiva che offre un quadro storico ineguagliabile dell’Europa tra Settecento ed Ottocento, chiarendo il ruolo di Canova (1757- 1822) come primo artista della modernità. Di primaria importanza in questo progetto il ruolo dell’apprezzata Giuliana Ercani, già Direttrice del Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa. Ma allora perché Bassano è così centrale nella figura del Canova? Come spiega la stessa Ercani perché era un centro di importanza fondamentale per il crocevia geografico che ne faceva ponte naturale tra la Repubblica di Venezia e il Nord Europa in quei tempi, era poi ulteriormente importante per Canova che era nato a una ventina di chilometri da Bassano nel piccolo centro di Possagno. È stato fondamentale anche dopo la morte di Canova, poiché il fratellastro Giambattista Sartori Canova aveva eletto a metà Ottocento proprio il Museo locale appena inaugurato quale luogo d’elezione per le opere del grande artista, per conservare circa 1800 disegni ovvero la più grande raccolta al mondo di questo tipo. Il Museo di Bassano (divenuta a seguito della Prima Guerra Mondiale Bassano del Grappa) dunque quale presidio naturale, storico e cercato di tutela del patrimonio canoviano. Il fondo bassanese è costituito da 10 grandi album e 8 taccuini non omogenei nella struttura, comprendenti fogli di differenti dimensioni, da più di 500 ad una decina di millimetri, disegni finiti di accademia e schizzi di getto, progetti interi e parziali per bassorilievi in gesso e grandi sculture a tutto tondo.
Oggi dunque negli spazi del Teatro del Falcone (il primo palcoscenico genovese attivo già nel 1645 e in seguito utilizzato come sede di eventi espositivi dopo restauri successivi al suo bombardamento durante la II Guerra Mondiale) sono e resteranno in esposizione anzitutto settantaquattro disegni provenienti dalla raccolta del Museo Civico di Bassano del Grappa. I disegni esposti in mostra sono accompagnati da modelli e bozzetti in terracotta e in gesso e da dipinti dell’artista provenienti dalle raccolte bassanesi e dell’Accademia Ligustica, oltre che da incisioni fatte eseguire da Canova per illustrare le proprie opere scultoree. Semplificando molto il percorso critico proposto in questa mostra è possibile capire a fondo come disegnava Canova, come Canova raffigurava l’antico -che è poi il punto di partenza della produzione canoviana-, Canova e i grandi del suo tempo, cioè la committenza tra Papi e strateghi, tra Napoleone stesso e gli arricchiti. A tal proposito ha un ruolo differente dagli altri l’opera La Maddalena penitente (1790 – 1796), acquistata da Sommariva, un vero e proprio capolavoro in marmo alto 90 centimetri a cui è applicata sul marmo bianco una sorta di patina dorata che esalta ancor di più la bellezza sinuosa della Maddalena contrapposta alla rigidità della penitenza autoimposta per espiare i peccati; una scultura splendida per finezza di esecuzione e per resa allegorica. L’unica opera di Canova ad essere conservata a Genova e attualmente esposta a Palazzo Tursi, a cui è dedicata in mostra una sezione che ripercorre il lungo iter di invenzione ed esecuzione del famoso marmo, con l’esposizione del disegno e del bozzetto preparatorio, proponendone anche le rocambolesche ed in parte finora inedite vicende di collezionismo che portarono la statua da Parigi a Genova.
Le sezioni della mostra
La prima sezione della mostra “Il disegno di Antonio Canova” seleziona dall’ intera produzione grafica i fogli esplicativi della varietà del suo segno e dei modi della progettazione. Secondo le parole di Cicognara (1822) «solea gittare in carta il suo pensiero con pochi e semplicissimi tratti, che più volte ritoccava e modificava» Fra i disegni esposti, e particolarmente interessante per la comprensione dello sviluppo del disegno canoviano, è il foglio preparatorio per la Venere Italica.
La seconda sezione “Canova e lo studio dell’antico” include i disegni di statue antiche eseguiti da Antonio Canova a Roma e a Firenze, contenuti in diversi album della raccolta bassanese. Vi sono compresi ben 25 disegni dei due celeberrimi gruppi scultorei dei Colossi di Montecavallo, interpretati come Castore e Polluce o Alessandro e Bucefalo, ritenuti dallo stesso Canova espressione di un canone geometrico perfetto e, al tempo stesso, semplice e universale. In esposizione il disegno del cosiddetto Antinoo del Belvedere e i disegni di due tra le opere più sensazionali di Musei Capitolini, la coppia dei Centauri, uno giovane e l’altro vecchio, detti “Furietti”, e il disegno del Gladiatore Borghese, uno dei più importanti capolavori di statuaria antica presenti nella collezione Borghese. Insieme ai disegni dei Dioscuri e all’Antinoo del Belvedere, anche il disegno del Torso del Belvedere, il più studiato tra i disegni di Canova relativi all’approfondimento dell’antico, massima espressione dello stile “severo” della statuaria classica, per le tensioni muscolari, le esuberanze anatomiche e delle proporzioni.
La terza sezione “Antonio Canova e i grandi del suo tempo” espone fogli con disegni che costituiscono “pensieri” o “prime idee” o “progetti” per opere in marmo realizzate o anche solo eseguite nei modelli in gesso per i protagonisti della storia italiana, europea e mondiale tra Settecento ed Ottocento. Vi compaiono i disegni per i monumenti e le sculture di Clemente XIII e Clemente XIV, Napoleone Bonaparte, Maria Luisa d’Asburgo, Maria Cristina d’Austria, Carlo III e Ferdinando IV di Borbone, George Washington, Vittorio Alfieri, Orazio Nelson, Paolina Borghese Bonaparte, opere commissionate da Giorgio IV re d’Inghilterra, Joséphine Beaurnhais Bonaparte e Pio VII. Il pubblico potrà confrontare i progetti con le opere realizzate, grazie alle acqueforti fatte eseguire da Canova in un’impresa di documentazione e promozione delle proprie opere, che ha le caratteristiche di una campagna acquisti di assoluta modernità.
Percorsi Canoviani a Genova In occasione della mostra “Canova. L’invenzione della gloria. Disegni, dipinti e sculture”, il visitatore potrà andare alla scoperta delle tracce di Canova in un percorso che collega le istituzioni culturali più significative della città: Palazzo Tursi, il Cimitero Monumentale di Staglieno, Gipsoteca storica dell’Accademia Ligustica, Galleria d’Arte Moderna di Genova e Raccolte Frugone.
Palazzo Tursi Visita alla Maddalena Penitente di Palazzo Tursi. Capolavoro del tutto eccezionale dell’artista, la Maddalena penitente ebbe, dopo la travagliata committenza – per la prima volta resa nota in questa occasione – dell’amico Tiberio Roberti, un successo clamoroso a livello internazionale, dimostrato anche dai successivi spostamenti: Roma, Parigi, Milano, nuovamente Parigi e infine Genova, dove è conservata da circa 130 anni. Rarissimo cimento di Canova nel campo dell’arte sacra, la Maddalena è caratterizzata altresì da l’uso di espedienti funzionali all’evocazione del colore pur nell’ambito di una scultura in marmo bianco
Cimitero di Staglieno Visite tematiche sono previste al Cimitero Monumentale di Staglieno: “Il modello Canoviano a Staglieno” dal 16 aprile al 23 luglio tutti i sabati mattina alle 11 previa conferma presenza entro il giovedì antecedente la visita. Appuntamento: Statua della Fede. I biglietti potranno essere acquistati presso tutti i punti IAT (Informazione Accoglienza Turistica) Via Garibaldi, 12r – Stazione Marittima – Piazza Caricamento – Aeroporto C. Colombo (Piano Arrivi) o rivolgendosi alla guida autorizzata prima dell’inizio della visita. Prezzo intero € 5 – ridotto € 4 (dai 12 ai 18 anni, superiori a 65 anni o presentando il biglietto della mostra su Canova). Per gruppi privati, informazioni e conferma visita rivolgersi a: Mirella Camiccia – Comune di Genova: mcamiccia@comune.genova.it Visite guidate al cimitero di Staglieno nell’ambito del Progetto “La Fabbrica di Staglieno” con tema: “La Genova dell’800 attraverso il Cimitero Monumentale di Staglieno”. Le visite iniziano dall’incontro con restauratrici o marmisti nel laboratorio artigiano. Qui si potrà assistere alle diverse fasi di un restauro o della scrittura a mano su marmo. Dal 16 aprile all’11 giugno tutti i sabati. Appuntamento: ore 14,15 ingresso fioristi. Il biglietto si acquista dalla guida. Intero € 7 – ridotto € 5 (dai 12 ai 18 anni, superiori a 65 anni o presentando il biglietto della mostra su Canova). Informazioni: www.fstaglieno.wordpress.com oppure staglieno@arcigenova.it. Le visite sono in italiano, con possibile riassunto di ogni tappa in inglese.
Museo dell’Accademia Ligustica Presenze “canoviane” nella Gipsoteca dell’Accademia Ligustica tra collezionismo e didattica. A cura di Giulio Sommariva In occasione della mostra il Museo dell’Accademia Ligustica propone al pubblico alcuni inediti calchi in gesso da capolavori canoviani, fino ad oggi conservati nei depositi del Museo. La loro presentazione ha costituito anche l’occasione per un riallestimento delle due sale dedicate alla rievocazione dell’antica GIPSOTECA, che si presentano ora più ricche grazie all’inserimento di quattro calchi tratti da celebri busti dell’antichità – mai esposti al pubblico – collocati su mensole alle pareti, secondo una prassi consueta nelle gipsoteche tra Settecento e Ottocento e del busto in marmo del cosiddetto Vitellio Durazzo. Accanto ai calchi una scelta di disegni di antichi allievi dell’Accademia che nell’Ottocento si confrontarono con questi straordinari modelli, rievoca le modalità didattiche e la funzione della celebre Galleria dei Gessi. Informazioni: la mostra “Presenze “canoviane” nella Gipsoteca dell’Accademia Ligustica tra collezionismo e didattica” sarà aperta dal 16 aprile – 23 luglio 2016 – da martedì a sabato, ore 14.30 – 18.30; domenica e lunedì chiuso Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti – Genova, Largo Pertini www.accademialigustica.it
Galleria d’Arte Moderna e Raccolte Frugone Nel segno di Canova: suggestioni e ricordi tra Romanticismo e Déco nelle opere della Galleria d’Arte Moderna di Genova e delle Raccolte Frugone. Uno sguardo sulla fortuna artistica delle opere di Canova attraverso le scelte compositive e formali di scultori e pittori italiani dell’Ottocento e del Novecento nella Galleria d’Arte Moderna di Genova. Il percorso si snoderà tra opere di Nicolò Traverso, Emilio Santarelli, Santo Varni, Gabriele Castagnola, Giulio Monteverde, Edoardo De Albertis Tra Bistolfi e Segantini: michelangiolismo e classicismo canoviano nella rilettura di alcuni grandi maestri italiani alle Raccolte Frugone. Il percorso riguarderà le scelte espressive di Ludovico Pogliaghi, Gaetano Cellini, Leonardo Bistolfi e Giovanni Segantini.
CANOVA: L’INVENZIONE DELLA GLORIA Disegni, dipinti e sculture
Genova – Teatro del Falcone di Palazzo Reale 16 aprile – 24 luglio 2016
a cura di Giuliana Ericani Organizzazione Palazzo Reale e Associazione Metamorfosi
ORARI da Martedì a Sabato ore 10,00 – 19,00 Domenica e festivi ore 14,00 – 19,00 chiuso il Lunedì
BIGLIETTI MOSTRA E MUSEO DI PALAZZO REALE DI GENOVA Intero: € 10,00 Ridotto: € 8,00 Scolaresche: € 4,00 Famiglia: € 20,00 + € 4,00 per ogni bambino Gratuito: minori di anni 6; disabile con eventuale accompagnatore Presentando il biglietto dei Musei di Strada Nuova, della Galleria d’Arte Moderna di Genova e delle Raccolte Frugone, del Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti oppure la Card musei di Genova o lo scontrino di Eataly si avrà diritto all’ingresso ridotto. Inoltre, presentando il biglietto della mostra CANOVA. L’INVENZIONE DELLA GLORIA, si avrà diritto all’ingresso ridotto ai Musei di Strada Nuova, alla Galleria d’Arte Moderna di Genova e alle Raccolte Frugone, al Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti e alle visite guidate del cimitero di Staglieno.
CATALOGO A cura di a cura di Giuliana Ericani e Francesco Leone, edito da Palombi Editori
La mostra – promossa dal Mibact, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dal Comune di Genova e dal Comune di Bassano del Grappa e organizzata da Palazzo Reale di Genova e dall’Associazione Metamorfosi – affronta con chiarezza lo studio del disegno di Canova da due punti di vista. Da una parte quello stilistico, affrontando le sue caratteristiche e il rapporto di Canova con gli artisti contemporanei; dall’altro quello della prima idea per l’opera realizzata. Metamorfosi, nel suo lavoro di qualità di affiancamento di prestigiose istituzioni culturali, con questa mostra continua così una proficua collaborazione col Museo Civico di Bassano del Grappa, volto a valorizzare lo straordinario patrimonio culturale lì conservato. Giulia Cassini