“Dove finisce l’arcobaleno”, spettacolo da non perdere
Va in scena venerdì 27 febbraio (inizio ore 21) sul palco del teatro Cavour di Imperia uno spettacolo teatrale di beneficenza molto particolare intitolato “Dove finisce l’arcolbaleno”, parole, musica ed immagini sulla malattia mentale. A scriverne il copione sono stati coinvolti in gran parte gli stessi pazienti ricoverati presso il reparto di psichiatria dell’ospedale di Imperia che, insieme a medici ed infermieri col nome “Scacco Matto” e la band “Roba da matti”, hanno preparato questo spettacolo teatrale che si annuncia davvero curioso e sicuramente ricco di sorprese.
Realizzato grazie al patrocinio del Comune di Imperia e al supporto del Lions Club La Torre Imperia, vede tra i protagonisti sul palco, proprio gli stessi operatori del reparto di psichiatria. Ecco il nome degli attori: Virginia Gardella, Livio Riso, Andrea Wolff, Fabrizio Faccio, Noemi D’Orio, Gregory Beccaria, Davide Avena, Carla De Bigault, Bubu, Patrizia Bianchi, Pia Barbagallo, Pino Verta, Roberto Giannotti, Cleo Schiappacasse, Alice D’Orio, con la partecipazione, grazie ai genitori, di Alice nel ruolo della piccola Celeste. “Ringraziamo tutti i colleghi per la disponibilità e il coordinatore infermieristico del reparto SPDC Imperia, in particolar modo le nostre sarte ai costumi Lucia ed Antonella.
Un grazie anche alla preside del Liceo Linguistico di Imperia per aver permesso agli alunni della classe 4^F con la professoressa Laura Comollo nel mettere a nostra disposizione la loro arte e creatività. Un ringraziamento alla fantasia di Simona e Vanessa per le illustrazioni del logo e della locandina e alla maestria di Massimo Filippi ed Antonio Lanzo per le coreografie dei balletti. Un grazie particolare all’Hotel Lucciola di Santo Stefano al Mare per aver messo a disposizione i locali per le nostre chiassose prove”. Gli operatori condividono il pensiero positivo che deve lanciare questo spettacolo teatrale: “Dopo tanti anni di lavoro in psichiatria finalmente siamo riusciti a realizzare un gruppo non solo di colleghi ma di amici desiderosi di trasmettere la ricchezza acquisita insieme dai nostri pazienti. Il legame che si è creato fra noi e loro ci ha colto di sorpresa e ancor di più poter recitare, ballare, cantare è davvero gratificante”.