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Solo un pugno di passi separano la “ciassa” principale di Apricale- con i frequentati ristoranti e i bambini che giocano tranquilli al sole come una volta- da una fucina di idee che sta diventando sempre più conosciuta ed apprezzata dalla critica in tutta Italia e all’estero: Atelier A. Un logo stilizzato che dà l ‘ idea del divenire, rosso fuoco, come la passione, come il cuore, che a seconda del modo di guardare è una A o una casa stilizzata. Ed è proprio la passione per l’ arte a dare le energie agli ultimi due mecenati per l’arte che il Ponente ligure conosca, peraltro più che abbondantemente under 40: Roberta Agostini, scenografia, costumista già attiva per il Teatro della Tosse di Genova e curatrice indipendente di eventi, e Gabriele Rosso, grafico affermato. E’ Roberta Agostini ad accoglierci nelle stanze ristrutturate con gusto dell’Atelier A , in via Cavour 89 ad Apricale, neomamma di Anna, la sorellina di Arturo, il primogenito.

Come ha avuto origine e che ruolo ha avuto la tua formazione culturale nello sviluppo di questo progetto è quando è nato?

È nato nel luglio 2012, quando mi sono trasferita ad Apricale. Lo spazio ci e’ stato dato dato in comodato d’uso dallo studioso Marco Cassini, con il desiderio di non trasformarlo in una semplice bottega, ma in uno spazio di tutti, senza fine di lucro, a puro scopo sociale e culturale. Così si è fatta strada l’idea di creare un buon ritiro creativo, produttivo, internazionale e multiculturale, una residenza d’artista per ospitarli e dare loro nuovi stimoli creativi.

Su quali basi operi una scelta o concretizzi le tue intuizioni critiche?

A livello operativo si possono mandare foto dei lavori ed un curriculum vitae all’indirizzo atelierapricale@gmail.com e poi scegliamo i più promettenti, chi ha qualcosa di nuovo da dire, non conta il livello di affermazione o la nazionalità. Le porte sono aperte a baratto: con un’opera in regalo per l ‘ ospitalità e un piccolissimo contributo dell’ordine di poche decine di euro, veramente simboliche.

Non avete sovvenzioni ma una ferrea volontà di promuovere l ‘ arte a tutto tondo, quali sono le tecniche e gli ultimi artisti che avete ospitato?
Gli artisti sono i più diversi ed hanno aderito al contesto Apricale, a raccontare il paese con la tecnica a loro più congeniale: installazioni, new media art, performance musicale , ceramiche… Tra gli ultimi da Mons (Belgio) diversi esponenti dell’Accademia Arts 2, poi Lorenzi, Bull, Da Costa. Ora per due settimane protagonista è la norvegese Jorunn Mulen, con i suoi disegni tridimensionali, con le tracce su canvas che partono da un’impressione del mondo reale per trasfigurarlo in pura essenza e ricordo.

In più questa residenza su tre piani dotata di tutti i comfort regala anche assaggi a km 0 come l’olio ottenuto solo con spremitura meccanica. Nutrimento per il cuore, per la mente e per il corpo in questo progetto solidale e concreto, dove tra l’altro si svolgerà a breve anche un corso con Emilia Marasco, coordinatrice di Officina Letteraria e docente di Storia dell’arte contemporanea e Scrittura creativa all’Accademia Ligustica di Belle Arti.

Giulia Cassini

 

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