Habeas Corpus con Vittorio Gallese e Stacy Martin alla Fondazione Prada
“Belligerent Eyes | 5K Confinement ” è un progetto di ricerca sulla produzione contemporanea di immagini ideato da Luigi Alberto Cippini e sviluppato in collaborazione con il regista Giovanni Fantoni Modena, che si propone come una piattaforma sperimentale accolta negli spazi di Ca’ Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione Prada, dal 27 maggio al 11 settembre 2016.
Un gruppo di intellettuali e professionisti provenienti da diverse realtà e parti del mondo, insieme a quindici partecipanti, sono chiamati a sviluppare e condividere una serie di iniziative accademiche per ridefinire il futuro delle immagini in movimento. Il programma si compone di sei fasi interdisciplinari durante le quali diversi professionisti (John Palmesino, Ann-Sofi Rönnskog, Trevor Paglen, Mauricio Gris, Vittorio Gallese e Stacy Martin) si misurano con la sperimentazione nel campo, proponendo le proprie esperienze e competenze personali. Una serie di discussioni aperte al pubblico, diretta da Christian Marazzi, economista e docente universitario, si svolge fino al 2 settembre.
Venerdì, 8 luglio Vittorio Gallese, scienziato cognitivo il cui lavoro si è rivelato fondamentale
nella scoperta dei neuroni specchio e nell’elaborazione di un modello teorico della cognizione sociale e della teoria della simulazione incarnata, introduce “Habeas Corpus |Neuro Aesthetical Regimes”, un’analisi sui punti di incontro tra cultura visiva e studi neuroscientifici.
L’incontro pubblico si svolgerà alle ore 17.
Martedì, 12 luglio, dalle 9.30 alle 18.30, la sede di Ca’ Corner della Regina ospiterà un
tentativo di fusione tra neuroscienza e arti drammatiche dal titolo “Habeas Corpus | Bodies”.
L’attrice francese Stacy Martin, insieme ad altri attori provenienti da istituzioni internazionali, parteciperà ad un esercizio performativo supervisionato da Vittorio Gallese. Ogni sessione di
40 minuti prevede il coinvolgimento di 4 spettatori.
Fondazione Prada, alla ricerca costante di nuove opportunità di confronto e sperimentazione nel campo del cinema e dei linguaggi visivi, con “Belligerent Eyes” testa nuove forme di lavoro, collaborazione e approfondimento. “Belligerent Eyes” nasce dalla volontà della Fondazione di creare un rapporto reciprocamente stimolante con le nuove generazioni attivamente coinvolte nella produzione e nella ricerca in ambito cinematografico e delle arti visive, permettendo e garantendo quella libera associazione necessaria allo sviluppo di un’attività concepita in totale autonomia. Questo nuovo legame ha segnato l’indipendenza
come pratica di lavoro collaborativa, sperimentando un formato innovativo nella creazione di un progetto artistico e offrendo alla Fondazione l’opportunità di re-inventare le modalità del proprio impegno culturale.
CALENDARIO DEI PROSSIMI INCONTRI PUBBLICI
Venerdì 8 luglio 2016 (ore 17)
Habeas Corpus | Neuro-Aesthetical Regimes
Incontro con Vittorio Gallese
Martedì 12 luglio (ore 9.30-18.30)
Habeas Corpus | Bodies
Esercizio performativo con Vittorio Gallese e Stacy Martin
Fragilità, fama, piacere, una disciplina comportamentale straordinaria e numerose restrizioni corporee sono solo alcuni degli elementi fondanti e storicamente strumentali nella definizione del regno della recitazione e della performance.
Il corpo in quanto epitome è stato successivamente sottoposto a un processo di polarizzazione e decentralizzazione che, oltre a superare i naturali confini tracciati dalla tradizionale interpretazione cinematografica e dalle abituali sedi fisiche, ha cancellato quell’assoluta esclusività associata ai concetti stessi di visibilità ed esposizione.
Oggi gli standard attoriali variano dalle icone del giornalismo alle figure istituzionali: un’importante modificazione che ha non solo modernizzato e distrutto l’essenza e la specificità proprie del performer, ma ha anche introdotto nuove forme di indipendenza e di ricerca. Contestualmente, l’impatto delle nuove tecnologie di registrazione ha trasformato la linea di confine, che un tempo separava i valori politici degli attori dall’anonima, neutra invisibilità degli individui, in una confusa commistione priva dello spazio necessario per la dissezione e analisi corporea.