Come indicato nello stemma, la città di Lanciano, nella parte antica, si estende su tre colli abbastanza ripidi che dominano la valle del Feltrino molto vasta e profonda. La città sarebbe stata fondata secondo la leggenda con il nome di Anxanon (in onore e ricordo di un compagno morto in battaglia) nel 1181 a.C. da Solima, che insieme ad Enea sarebbero fuggiti da Troia approdando in Italia. L’epoca di fondazione è stata confermata da alcuni ritrovamenti archeologici databili XII secolo a.C.
Divenne in seguito capitale del popolo frentano (sanniti) che occupavano tutta l’area tra Pescara e Fortore. La sua posizione strategica (nei pressi del mare ma comunque in collina, postazione che le dava una buona difendibilità) ha permesso che prosperasse in campo commerciale.
Fu rasa al suolo dai goti in seguito alla caduta di Roma e ricostruita attorno ad un castello sul colle Erminio, dove sorge il quartiere più antico della città, Lancianovecchia. Dai Longobardi passò sotto la dominazione dei Bizantini e dei Franchi, ma nel Trecento tornò ad essere fiorente a tal punto che viene ricordata come la città più popolosa d’Abruzzo, nel 1340 infatti contava ben 6500 abitanti! Periodo questo in cui venne ultimata la cinta muraria con 9 porte d’accesso di cui purtroppo oggi ne resta solo una, Porta San Biagio. Nel 1212 Federico II di Svevia, grande imperatore alchimista, conferì alla città lo status di università demaniale (amministrata direttamente dal re, senza passaggi intermedi di gestione), privilegio testimone della grande importanza della città, un gioiello del re e di nessun altro. Tale prestigio venne non solo confermato ma siglato ad eternum successivamente da Manfredi, re di Napoli. Eterna rivale di Ortona per via del porto a cui la città imponeva dazi abbastanza pesanti. Nel XIV Lanciano costruì un proprio porto a San Vito, oltraggio per Ortona che diede il via ad una serie di scontri. Ma Lanciano ebbe sempre l’appoggio dei regnanti e nel 1441 re Alfonso V d’Aragonona concesse a Lanciano perfino l’istituzione di una Zecca. Ciò le conferì ancora più potere ed arrivò a possedere cosi più di 40 feudi. La forte decadenza arrivò in seguito alle guerre tra Francia e Spagna per il predominio dell’Italia fino al XVIII secolo. Perse tutti i suoi privilegi e riacquistò la libertà solo nel 1778.
Il primo miracolo eucaristico
Lanciano è custode del primo miracolo eucaristico che la chiesa cristiana ricordi in quanto avvenuto nel VIII secolo dopo Cristo. Secondo la tradizione un monaco dell’ordine di San Basilio, mentre celebrava la Messa nella chiesa dei Santi Legonziano e Domiziano, (edificio ecclesiastico precedente l’odierna chiesa di San Francesco ove è custodito il miracolo) dubitò della presenza reale di Gesù nell’ostia e nel vino e in quello stesso istante l’ostia sarebbe divenuta carne ed il vino si sarebbe tramutato in sangue vivo che si raggrumò in cinque globuli irregolari per forma e grandezza ancora oggi visibili e conservati nell’elegante ostensorio argenteo di scuola napoletana.
Ad aumentare il mistero sul Miracolo Eucaristico contribuisce la storia della primitiva chiesa dei Santi Legonziano e Domiziano che secondo un antica tradizione, sarebbe sorta su un più antico luogo di culto dedicato a San Longino. Questa tradizione vuole infatti che il centurione romano Quinto Cassio Longino che secondo il Nuovo Testamento ferì il costato di Cristo sulla Croce fosse originario proprio di Lanciano e che qui trovò poi il martirio per essersi convertito alla fede cristiana.
La rivista di archeomisteri più famosa d’Italia, Fenix (www.xpublishing.it) ha scritto molto su Lanciano.

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