Bordighera- Non è un “exemplum” come tante mostre che si riducono ad una lezione di repertorio narrante cosa non si deve fare o cosa non funziona nella società e non si pone nemmeno come “weltweisheit”, sapienza del mondo come tanti artisti tendono ad ostentare. E’ semmai una sorta di cosmopolitismo scientifico diventato emozionale, con la saggezza eterna iscritta nell’ordine della natura che emerge anche nelle situazioni più difficili, nei diversi angoli del globo e con le ultime e più disparate tecnologie. C’è tutto questo nella mostra presentata lo scorso sabato 17 giugno alla Chiesa Anglicana di Bordighera in essere fino al prossimo 25 giugno con lavori quali Mescal, Come un battito di ciglia, Prospero Perdono, Quando mi vedrai, Cabala, Belleville, Il Cacciatore, Astrea. Tutti degli ultimi anni- gli stessi in cui ha esposto a Praga, Parigi e Torino- animati da presenze umane imponenti, ma allo stesso tempo sfuggenti. Titolazione paradigmatica della raccolta esposta: “L’essere e l’avere, unsuitable forever”.

Nelle sue opere si mescolano segni e grafici e tecniche digitali della fotografia, contraddizioni simboliche e tecniche, la figurazione e l’astrazione, tra una possibile ricomposizione oggettuale e l’illusione di frammenti cromatici che depistano lo sguardo regalando una vibrante pulsazione materica. Ci sono anche opere di denuncia, che scrollano la coscienza, che toccano radici inconsce tramite archetipi primigeni come quello del pane. Per alcuni simbolo religioso, per altri della convivialità, per altri ancora della dignità dell’uomo e del desco oppure l’elemento fondante della nostra dieta e della cultura occidentale. Il pane massacrato, nel titolo “sparato”, è forse l’ala della mostra più toccante, insieme alla croce-installazione esposta fuori con tanto di versi. Come ha scritto dell’artista Renato Giuliani presente anche il giorno del’inaugurazione “Lorenzo Merlo (…) lascia delle aperture affinchè noi stessi possiamo leggere nell’anima dei ritratti. I suoi colori e le sue forme/deformate che intaccano i colori e le forme naturali, fanno eco alle forme e ai colori esasperati della nostra società mercantile. Tra le sue ricerche troviamo anche altri ‘ritratti’: il Pane Sparato testimonia come qualcosa che simbolizza la vita stessa (il pane) possa essere, conseguentemente all’atto smembrato, ammazzato, quasi simbolo della vita umana troppo sovente oggi avvilita”.

Lorenzo Merlo è anche famoso come precursore dell’arte in 3D per non vedenti ed esponente della nuova corrente del Diginformale, vale a dire di quella nuova arte che sa coniugare il digitale all’informale, frutto di una postmoderna commistione di instant-photo e tecniche di digital painting.
La mostra è visitabile presso la Chiesa Anglicana di Bordighera fino al prossimo 25 giugno dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21.

Giulia Cassini

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