L’oro oltre la siepe: Fondazione Prada, Nuovo Tesoro Metropolitano
Cosa c’è di più materiale di una foglia d’oro per coprire l’immateriale e segnalarlo anche al turista meno attento? E’ il caso non solo della Haunted House tutta d’oro compresi infissi e grondaie, ma in senso lato della nuova sede della Fondazione Prada (largo Isarco 2, aperta dal 9 maggio tutti i giorni dalle 10 alle 21, ingresso 10€, gratuito sotto i 18 e sopra i 65 anni ) che viene consacrata come nuova mecca dell’arte internazionale con gli edifici preesistenti e tre nuove costruzioni in dialogo tra loro nel sempre amabile gioco degli opposti, dal cemento alla pietra, dai sampietrini in legno contro quelli tradizionali, dal vetro al plexiglass, dall’acciaio puro ai pannelli metallici porosi a parete, dal pavimento alla genovese che in realtà è in resina fino al travertino che sontuoso ricopre anche le scale fino ai pavimenti lasciati grezzi con cemento, marmette e ferro industriale a vista…
In estrema sintesi si passa dal rigore dell’architettura allo sfarzo delle decorazioni, come ha dettagliatamente progettato lo studio OMA guidato da Rem Koolhaas per riconvertire totalmente l’area di una ex distelleria di un secolo fa. Ben 19.000 mq in tutto di cui 11.000 dedicati alle esposizioni, con all’ingresso uno spazio di didattica per i bambini ( l’idea è stata possibile tramite la collaborazione degli studenti dell’école nationale supérieure d’Architecture de Versailles) e poi una sala cinematografica con programmazioni ogni venerdì e sabato dal 22 maggio al 25 maggio con il foyer impreziosito dal fregio in ceramica di Lucio Fontana (Forno Giuseppe Mazzotti Albissola) titolato Battaglia ( ceramica policroma con vernici fluorescenti, 1948) ed un bar stile anni Cinquanta molto upper class su design di Wes Anderson (il regista di Grand Budapest Hotel tanto per capirci).
La Fondazione Prada, creata nel 1993, ha precisato che parallelamente ai nuovi spazi di Milano rimarrà in attività la sede di Venezia nel palazzo settecentesco di Ca’ Corner della Regina, e c’è di più: per questa primavera -estate le due realtà procederanno di pari passo con due mostre d’arte antica a cura di Salvatore Settis. Come affermano congiuntamente i Presidenti Miuccia Prada e Patrizio Bertelli “la Fondazione ha scelto l’arte come principale strumento di lavoro e di apprendimento: un territorio di pensiero libero che accoglie sia figure consolidate e imprescindibili sia approcci emergenti.
La Collezione Prada, che include perlopiù opere del XX e XXI secolo, è un altro dei nostri strumenti. Vediamo la nostra collezione come un repertorio di prospettive e di energie potenziali”. Una straordinaria energia in effetti cinge questa cittadella dell’arte dove l’eleganza architettonica non appanna certo la spettacolare selezione di arte contemporanea collezionata da Miuccia Prada, grande mecenate visto che ha assunto anche un centinaio di ragazzi tutti preparatissimi (laureati in materie artistiche e storiche) che spiegano le opere ai visitatori, come dovrebbe essere in ogni museo. Per l’inaugurazione del 9 maggio si lanceranno in particolare “Serial Classic”, co-curata da Salvatore Settis e Anna Anguissola ed “In Part”, a cura di Nicholas Cullinan, quindi “Portable Classic”, a cura di Salvatore Settis e Davide Gasparotto.
LE MOSTRE
“Serial Classic” raccoglie una sessantina di opere per indagare l’arte classica, in particolare statuaria, per esprimere il complicato rapporto tra originale e copia in un periodo – in particolare la produzione romana della tarda Repubblica e dell’Impero – in cui era in uso la replica del grande capolavoro, soprattutto importato dall’arte greca. Un omaggio all’idea del multiplo, che viene quì, in qualche modo affrancato e separato per materiale dal bronzo al marmo.
Tra questi l’Apollo di Kassel è messo in luce in due recenti calchi in gesso che riproducono il bronzo dell’originale perduto. Si prosegue quindi con la parte dedicata alle tecniche utilizzate per la creazione di una copia del calco in gesso fino alla traslatura delle misure sul blocco di marmo.
Tra le statue più famose le serie della Venere Accovacciata, del Discobolo e le Cariatidi sul prototipo dell’Eretteo di Atene in dialogo con video appositi. “Portable Classic” è invece presentata a Venezia dal 9 maggio al 13 settembre con 90 opere a svelare i canoni e le funzioni delle riproduzioni in miniatura delle sculture classiche, tra cui la Venere al Bagno. Ma torniamo a Milano: il cuore pulsante è a mio avviso la galleria sud con settanta opere dagli anni settanta ad oggi titolata “An Introduction” con Piero Manzoni, Jeff Koons e poi nella galleria Nord il tema della radice antropomorfa nelle immagini di Francesco Vezzoli (La Dolce Vita featuring René Magritte, stampa a inchiostro su tela con ricamo, 2008), nelle sculture di Fontana (Testa di Medusa, in mosaico e cemento 1948-1954) e nelle sagome di Klein trasferite direttamente sulla tela con pigmenti e resina sintetica, per sfogare poi nelle sale della Cisterna con “lost Love” di Damien Hirst, “Case II” di Eva Hesse e “1 metro cubo di terra” di Pino Pascali.
Nella sala cinematografica, inoltre, si potrà visionare My Inspirations, docu-intervista su Roman Polanski realizzata da Laurent Bouzereau in prima visione che darà il la ad una selezione dei film del regista polacco.
LE CELEBRITIES
Hanno partecipato alla cena inaugurale e al cocktail del nuovo gioiello di Miuccia Prada e di Patrizio Bertelli il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il Vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, il Prefetto della Città di Milano Francesco Paolo Tronca, l’Amministratore delegato Expo 2015 Giuseppe Sala; il curatore della mostra “Serial Classic” Salvatore Settis, Rem Koolhaas, Germano Celant, i direttori e i curatori dei principali musei internazionali SE Al Mayassa bint Hamad Al-Thani (Qatar Museums Authority), Nicholas Serota (Tate), Chris Dercon (Tate Modern), Michael Govan (LACMA), Glenn D. Lowry (MoMA), Bernard Blistène (Centre Pompidou), Okwui Enwezor (La Biennale di Venezia), Massimiliano Gioni (New Museum); gli artisti Robert Gober, Thomas Demand, Damien Hirst, Jeff Koons, Carsten Höller, Steve McQueen, Francesco Vezzoli, Maurizio Cattelan, Anish Kapoor e personalità del mondo della cultura, del giornalismo e dell’impreditoria come Umberto Eco, Ferruccio De Bortoli, Roberto Napoletano, Michelle Kuo, Mark Rappolt, Amanda Sharp, Matthew Slotover, Stefano Boeri, Franca Sozzani, Stefano Tonchi, Afef e Marco Tronchetti Provera, Gaetano Miccichè e Alberto Nagel.
fotoservizio di
Giulia Cassini