Piero Gilardi ad Atelier A, nel cuore di Apricale
Atelier A, residenza e laboratorio per artisti di Roberta Agostini e Gabriel Rosso ormai di rilevanza non solo nazionale, ha organizzato al Castello di Apricale una collettiva-evento di artisti di primo piano, affiancata con le diverse iniziative dell’antico borgo medioevale ligure sospeso nel tempo con le sue caratteristiche case in pietra ed i piatti gastronomici di sempre, con il polmone verde delle montagne ma con tutta la praticità di trovarsi a quindici minuti da Bordighera e ad un’ora dall’aereoporto internazionale di Nizza.
Ad esempio il 27 dicembre oltre all’apertura della mostra di Atelier A i turisti si sono radunati attorno al grande e suggestivo falò in piazza e hanno avuto la possibilità di scambiare a tutto tondo le proprie idee con artisti emergenti scelti e con celebrità come Piero Gilardi.
PIERO GILARDI – E’ un grande nome dell’ arte contemporanea, ha attraversato diverse correnti dalla post-pop-art all’arte povera, alla realtà virtuale raggiungendo ben presto una cifra stilistica del tutto personale. Ha esposto a New York, a Los Angeles, a Minneapolis, Ginevra, Montrouge, Vaduz, Lione, Milano per esempio. Lavora al progetto del PAV ( Parco d’ Arte Vivente) di Torino dal 2002 e le quotazioni delle sue opere sono in crescita, con un + 11% annuo secondo le stime de Il Sole 24 Ore.
Famosissimi i suoi “Tappeti Natura” con cui l’ arte e’ uscita dagli atelier degli artisti entrando nello spazio dove sopravviviamo, ci relazioniamo, stabiliamo un rapporto con gli altri e con la natura. E’ anche un attivista del movimento ecologista e ci ammonisce ” dal summit di Parigi non e’ scaturito niente di concreto, non sono stati posti vincoli reali ne’ sanzioni ne’ nuove direttrici di scelte energetiche.”
Ad Apricale ha portato disegni creati dal vero e Apricale per lui e’ “un posto dove ritrovarsi, dove stare in contatto con la natura, dove recuperare le proprie radici visto che di solito viviamo in una società dove la soggettività e’ espropriata. Solo un rapporto osmotico con la natura può far emergere il nostro io, al di fuori dal qui ed ora imperante nella società individualista di oggi”.
Giulia Cassini