Italia Bel Paese. Verità di tempi andati. Ogni mattina ci si sveglia appesantiti sempre dalla stessa domanda: nelle piazze delle nostre città oggi esploderà la rivolta di giovani studenti e lavoratori contro quest’Italia diventata insopportabile agli onesti?
Tutti si è coscienti che politica e partiti abbiano grosse responsabilità, che un’Italia incapace di varare leggi che eliminino privilegi, caste, abusi, corruzione, mafie e garantiscano davvero democrazia, uguaglianza, lavoro, benessere alle famiglie ed un futuro ai giovani, possa esplodere con morti e distruzioni. C’è confusione, paura, non si sa che fare. Sant’Ambrogio diceva “Voi pensate: i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempi”. Formigoni ha frainteso sul “bene”.
Basta aspettare che siano altri a risolvere i problemi. Siamo specialisti in questo sport. Stop a deleghe in bianco, al solito “armiamoci e partite”. Il mondo sta cambiando velocemente, apriamo ai giovani che hanno idee, che sono onesti, ai social media. Sono presente e futuro. La vecchia politica fa fatica a capirlo, ma è la strada più breve per tornare ad essere il Bel Paese. Quest’Italia che ha tradito la fiducia della gente, forse pigra, poco coraggiosa, ma per bene, ha imboccato il capolinea. Partiti, sindacato, industria, sempre litigiosi tra loro, paiono incapaci di risollevare il Paese. Il governo Monti va a corrente alternata. Perchè invece che subire ricatti dai partiti non tira dritto. Porti al voto palese in parlamento leggi giuste. Chieda la fiducia ad onorevoli e senatori, smascheri intrallazzatori, nani e ballerine. Il governo dei tecnici sulla legge anticorruzione (e su altre) ha deluso. Anzichè ridare forte credibilità allo Stato e giustizia a tutti, ai più deboli che sono maggioranza, l’ha riempita di omissioni, favori, scorciatoie per i soliti che hanno mezzi e potere. Un sindaco, un presidente, un onorevole, un ministro non è un cittadino qualsiasi. Rappresenta lo Stato, ha dei doveri, deve essere d’esempio. Se penalmente è vero che un cittadino non è colpevole sino al 3° grado di giudizio, moralmente è altrettanto vero che un sindaco, un onorevole, un ministro condannato in 1° grado invece sia diverso. Sarebbe opportuno si dimettesse, non potesse ricandidarsi. Lo Stato non può essere affidato ad “onesti presunti”. E’ questo che chiede il cittadino qualsiasi anche perchè se in Italia un cittadino qualunque, condannato in 1° grado, non può fare il bidello, a maggior ragione un onorevole o senatore, condannato lo stesso in 1° grado, non dovrebbe rimanere in Parlamento, addirittura continuare ad approvare leggi come se nulla fosse accaduto”.
Che Bel Paese è quest’Italia.
Roberto Basso

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