Un luogo da fiaba o meglio mai un luogo da favola ha i piedi più piantati per terra di questo. Parlo del Museo Luzzati di Porta Siberia in tutta l’imponenza del suo edificio alessiano che guarda al mare, all’orizzonte, a quel ponte naturale verso le altre culture con alle spalle la dinamica città di Genova, quella così suggestivamente riprodotta nel cd in vendita nel bookshop del Museo dal titolo  “Genova Sinfonia della Città” , storia in musica delle architetture e del commercio genovese, che prendono le ipnotiche cadenze ritmiche del noto Stefano Cabrera e l’elegante direzione di Luigi Berio in una produzione Nugae  Srl ispirata al libro “Le città invisibili” di Calvino del 1972, esempio di letteratura combinatoria.

Se entrando nel museo a destra ci si imbatte nel bookshop a sinistra lo sguardo va all’ampia vetrata e allo spazio ludico ed attrezzato per la didattica, con una sala, sulla sinistra, dove campeggiano Doria, Cristoforo Colombo  e un Paganini senza testa (bella metafora) realizzati da Luzzati con gli allievi della scuola: è il laboratorio per bambini (ne vengono coinvolti circa 15.000 all’anno) che avvicina alla cultura con estrema facilità e perizia, tanto da essere diventato un vero e proprio simbolo pedagogico.

 

Non è tutto: con la guida d’eccezione del direttore Sergio Noberini, che si spende in prima persona come in tutti i suoi progetti, ci ritroviamo presto nella mostra prorogata per la grande affluenza di pubblico fino al 15 gennaio 2017 “Luzzati racconta Calvino” (dal martedì alla domenica 11-18 a Porta Siberia, Area Porto Antico 6, Genova).  Come racconta lo stesso Noberini l’incipit della mostra si trova nell’ispirazione del documentario “L’Isola di Calvino” di Roberto Giannarelli e di Pierpaolo Andriani. Un artigiano d’arte Luzzati nel suo significato più nobile, nella sua accezione squisitamente artistica, quale maestro in ogni campo dell’arte applicata, capace di usare con estrema facilità ogni materiale: dalla terracotta allo smalto, all’intreccio di lane per arazzi all’incisione. Il suo museo permanente è proprio questo, dal 2000 con la mostra “I Mozart di Luzzati”. Oggi è possibile approfondire un altro spicchio di Luzzati, in parallelo con Calvino. Due grandi accomunati dalla stessa terra e della stessa fantasia intellegibile, come ha scritto  Giulio Bollati “il mestiere, l’artigianato quotidiano non aveva segreti per lui: invenzione di titoli, redazione risvolti e quarte di copertina, fascette, testi pubblicitari. In più Calvino aveva una disinvolta familiarità e un occhio sicuro per le immagini, ed era all’occorrenza un ottimo copertinista”.

La mostra si apre con “il Visconte dimezzato”, il primo libro di Calvino illustrato da Luzzati proseguendo con le fiabe, tra cui “Il principe granchio”, con materiale multimediale, scenografie, testi e con un altro ricordo quello di Libereso, al secolo Libero Guglielmi, che già nel nome professava l’ideale di libertà di tutta una vita. Lui, appena quindicenne e già vincitore della borsa di studio sulla floricoltura e sulle piante tropicali, per tutti il giardiniere di Calvino, di Parco Villa Gernetto e del giardino Myddleton House oltre che di quello delle Erbe dell’Università di Londra. In una teca si legge “Sulla strada di  San Giovanni”  di Calvino con Libereso e con la prefazione di Nico Orengo, accostato al ricordo di Lara Guglielmi che così incomincia “Libero ti sei volatilizzato insieme ai folletti che ti hanno fatto compagni tutta la vita… (..) E’ stato bello quando mi hai aiutato nel 1995, a preparare la mostra sul paesaggio di Italo Calvino, a Villa Ormond. MI hai dato del materiale prezioso, testi di Mario Calvino, che ho poi portato in giro per il mondo. Il racconto di Italo, che ho scelto, come struttura portante della mia mostra era ‘La strada di San Giovanni’,il percorso che tu, Italo e suo fratello Floriano avete percorso mille volte per aiutare Mario su nella sua campagna”.

Significativa tutta la sezione sui volumi delle fiabe di Calvino interpretate da Picasso, Klee, Costantini e Millet. Un viaggio che racconta i primi quarant’anni della vita dello scrittore, gli anni della sua formazione, partendo nel 1923 da Cuba, luogo di nascita di Calvino, per farvi ritorno nel 1964. Tirando le fila però la mostra verte in realtà su tre mostri sacri della nostra cultura, del sapere ponentino Luzzati, Calvino e Libereso. Luzzati è molto amato a Genova ed è in tantissime collezioni, sempre attuale,  come confermano le sempre apprezzatissime rappresentazioni del Teatro della Tosse- Fondazione Luzzati ad Apricale, borgo medioevale incantatore.

Ma ricordiamoci che il museo Luzzati non finisce uscendo dal portone, sono tanti i progetti in piedi che si possono sostenere con una donazione direttamente dal sito del Museo, anche con paypal (http://www.museoluzzati.it/sito/content/sostieni-il-museo-luzzati-2).

 

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Tra gli ultimi progetti uno in particolare è visibile dalla sopraelevata, sembra un ulteriore saluto prima di ripartire: il Luzzati Wall a San Benigno con i murales del maestro sulla Genova verticale ispirata al poeta Giorgio Caproni.

Giulia Cassini

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I PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL LABORATORIO LUZZATI- PRENOTAZIONI tel. 010 2530328

 

I laboratori proposti alle scuole e alle famiglie dal Museo Luzzati si chiamano Officina Didattica, vi si praticano le tecniche amate  da Luzzati, come si legge sul sito del Museo (www.museoluzzati.it) il frottage, il collage a strappo, il ritaglio, ma anche quelle degli artisti che negli anni hanno esposto al Museo quindi i fumetti a campitura piatta di Altan, gli acquarelli di Quentin Blake, le prospettive di Flavio Costantini, i racconti per immagini di Mordillo.

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CALENDARIO

GENNAIO – FEBBRAIO 2017

VIAGGI NEL MONDO

GENNAIO

7 gennaio 2017 ore 15

Carnet de Voyage

 

14 gennaio 2017 ore 15

Mandala

 

21 gennaio 2017 ore 15

Monocoli fantastici

 

28 gennaio 2017 ore 15

Animali Esotici

 

FEBBRAIO

4 febbraio 2017 ore 15

Fiabe dal mondo

 

11 febbraio 2017 ore 15

Animali Futuristi

 

18 febbraio 2017 ore 15

Acchiappasogni

 

25 febbraio 2017 ore 15

Maschere Tribali

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