Le iniziative dei consiglieri regionali del Pdl a sostegno delle fasce più deboli e del volontariato
Fortemente impegnati nell’attività regionale a sostegno delle fasce più deboli i consiglieri regionali del Pdl hanno portato avanti in questo ultimo periodo iniziative importati.
A cominciare dal Capogruppo Marco Melgrati che in sede di approvazione di bilancio ha portato avanti la battaglia contro l’aumento dell’Irpef deciso dalla Giunta Burlando per rientrare del buco di bilancio causato dalla pessima gestione amministrativa di questi anni. L’ aumento della soglia da 30.000 euro a 27.000 euro per l’esenzione dall’aliquota IRPEF rappresenta una tegola pesante che cadrà in testa a circa 40.000 cittadini liguri, per un incremento di tassazione di circa 10 milioni di euro, secondo Melgrati: “quella intrapresa da Burlando e’ la strada più’ semplice, con un provvedimento che arriva in extremis su un bilancio già lacrime e sangue. Melgrati inoltre ha rimarcato che la decisione per il prossimo anno di azzerare i contributi alla locazione per i meno abbienti, è un fatto molto grave: “si continua a tagliare alle fasce più deboli della popolazione mentre la Giunta Burlando continua a non intervenire come dovrebbe sulle società partecipate dalla Regione ne sugli sprechi”.
Il Vice Capogruppo Marco Scajola si è impegnato a sostegno delle persone disabili. La Giunta regionale, con una delibera del 28 settembre 2012, ha escluso dalla possibilità di accedere al Fondo di Solidarietà per le Persone con gravi handicap coloro che hanno un reddito superiore ai 10.000 euro mensili. Scajola ha dichiarato: “ho presentato un’interrogazione urgente con la quale ho lanciato la proposta di alzare il criterio della soglia Isee relativa all’accesso al Fondo di Solidarietà per le persone con Gravi Disabilità, soglia che con una recente delibera la Giunta regionale ha abbassato portandola a Euro 10.000,00 mensili. Non chiedo che venga riportata la situazione a quella esistente prima di questa delibera che prevedeva una soglia di 40.000,00 euro, ma vorrei che si trovasse un compromesso innalzando il tetto dei potenziali beneficiari a coloro che hanno un Isee di Euro 20.000,00 mensili. Sebbene vi siano in atto manovre di risparmio dettate dalla congiuntura economica negativa che il nostro Paese e la nostra Regione stanno attraversando, io credo che sia fondamentale cercare che il più possibile queste non ricadano sulle fasce più deboli della popolazione, sia per condizione fisica che per reddito”.
Matteo Rosso, anche medico oltre che consigliere regionale del Pdl, ha presentato un testo di legge, raccogliendo la proposta proveniente da Confartigianato, che propone di riconoscere un contributo a sostegno dell’acquisto di parrucche a favore di bambine, adolescenti e donne sottoposte a chemioterapia. L’esponente del Pdl spiega: “ si tratterebbe di un contributo da erogarsi una sola volta per ogni persona affetta da alopecia. La cifra che sembra congrua è di 250,00 euro. Per accedere al contributo sarà necessario che la richiedente non abbia un reddito familiare lordo, complessivo, superiore a 54.000,00 00 euro. Curare un paziente non vuole dire solo cercare di eliminare le patologie che lo affliggono, ma anche intervenire a favore del suo benessere psichico affinchè lo stesso possa guarire: in questo senso quindi la parrucca per le pazienti oncologiche affette da alopecia a seguito di chemioterapia è una forma di cura che il Servizio Sanitario Nazionale non può continuare ad ignorare”.
Grazie all’iniziativa politica di Alessio Saso (Presidente della sezione imperiese della Federazione Italiana Rene), l’Assessorato alla Sanità ha previsto un incremento dell’utilizzo della terapia dialitica domiciliare nell’arco dei prossimi 5 anni dall’attuale 20% al 35% dei pazienti in trattamento. Per una volta l’Assessore Montaldo, che sul tema ha dimostrato la giusta sensibilità, ha accolto con favore un sollecito ancorché proveniente da un esponente dell’opposizione, peraltro volto allo sviluppo di una metodica che permetterà ai pazienti una qualità di vita più soddisfacente oltre ad essere decisamente meno onerosa rispetto all’emodialisi, consentendo, quindi, un notevole risparmio per le casse della Sanità. Ciò anche in considerazione dell’invecchiamento della popolazione ed il conseguente aumento delle patologie renali, se pur con le dovute limitazioni per ragioni di carattere clinico o sociale, ma che è opportuno estendere laddove è possibile. L’incremento dell’utilizzo al 35% in Liguria, Regione dall’elevato tasso di anzianità, è senz’altro un obiettivo quanto mai salutare in tutti i sensi.
Roberto Bagnasco ha voluto accentrare l’attenzione del Consiglio regionale sulla situazione della Protezione Civile della Liguria ed in particolare sul mancato rientro del materiale in carico alla Colonna Mobile che è partita alla volta dell’emergenza terremoto in Emilia Romagna. Bagnasco con il suo documento ha voluto ricordare che il sistema deve essere sempre in grado di rispondere alle necessità e che questo va potenziato: “non è pensabile che ad oggi la Colonna Mobile della Liguria non possa essere operativa perché si sono perse le tracce del materiale e dell’attrezzatura. Stiamo parlando di un valore che ammonta a centinaia di migliaia di euro e questo, se confermato, sarebbe molto grave e dal punto di vista economico e dal punto di vista organizzativo e operativo del sistema di Protezione civile della Liguria”. Bagnasco che è anche Presidente della Commissione Controlli della Regione ha deciso di approfondire la questione del Sistema di Volontariato ligure, che oggi più che mai, assume un ruolo di straordinaria importanza non solo per il valore morale facilmente comprensibile, ma anche per la valenza di risparmio di risorse, portando il dibattito all’attenzione della commissione da lui presieduta.
Al Consigliere Regionale PDL Franco Rocca, durante il mandato come Sindaco di Zoagli, è stato attribuito il titolo onorifico di “Difensore Ideale dei bambini” da parte dell’organizzazione mondiale dell’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia) per l’attiva collaborazione con l’ente. Franco Rocca ci tiene ad informare e divulgare il programma “Italia Amica dei Bambini” e rileva che “questo progetto rappresenta l’insieme delle iniziative e azioni che l’UNICEF Italia realizza nel territorio nazionale per la promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia in Italia. Il concetto di amicizia indica una visione e una metodologia che riconosce la soggettività dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, che sono cittadini attivi e che hanno il diritto di partecipare ai processi decisionali che li riguardano, come sancito dall’articolo 12 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Nell’arco degli anni recenti, l’UNICEF Italia ha promosso specifici programmi per l’infanzia in Italia. In un approccio integrato, questi programmi contribuiscono alla costruzione di un mondo a misura di bambini in Italia e nel mondo”.
Gino Garibaldi è stato promotore in Consiglio regionale di un Ordine del Giorno a sostegno degli Oratori per valorizzare la funzione educativa di queste strutture. L’esponente del Pdl spiega: “la nostra era un proposta che andava nel segno della concretezza, chiedevamo con il documento di individuare in maniera concreta nelle prossime variazioni di Bilancio le risorse necessarie per rifinanziare per l’anno 2013 il capitolo che prevede lo stanziamento di contributi per progetti di valorizzazione della funzione sociale ed educativa svolta degli oratori ed enti religiosi per valorizzare che queste strutture portano avanti in sostegno anche alla famiglia. Purtroppo il documento non è stato votato dalla Maggioranza di centro sinistra che governa la Regione Liguria, eccetto dall’Udc”. Garibaldi ha voluto evidenziare quanto sia necessario sostenere e incentivare le attività svolte dagli oratori dalle parrocchie e dagli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica, nonché dagli enti delle altre confessioni religiose riconosciute, in quanto esplicanti un’azione fondamentale per sostenere e diffondere la solidarietà, l’integrazione sociale, la diffusione dello sport, nonché la socializzazione dei minori degli adolescenti e dei giovani.
Roberta Gasco, ha raccolto l’appello dei malati di Sla, esprimendo la sua solidarietà e vicinanza a questi pazienti che hanno anche messo in atto nei mesi scorsi uno sciopero della fame per protestare rispetto alle politiche messe in atto dalla Regione e Governo che penalizzano pesantemente le persone non autosufficienti. Dice la Gasco: “l’iniziativa condotta dai malati di Sla, anche a rischio della loro incolumità fisica, va a favore di tutte le persone in situazione di non autosufficienza, quale che sia la loro patologia invalidante”. Gasco che per sostenere la battaglia di queste persone ha presentato un Ordine del Giorno in Regione affinché il presidente e la giunta regionale sollecitino il governo perlomeno a raddoppiare i fondi destinati al sociale spiega: “Le persone non autosufficienti vanno assistite 24 ore al giorno con ripercussioni evidenti sulle loro famiglie. Per rispetto di questi malati e della loro dignità dobbiamo essere tutti solidali e sostenere le loro doverose richieste visto che stiamo parlando di persone che oltre a vivere in situazioni di estrema difficoltà devono anche vedersi defraudati di stanziamenti indispensabili e fondamentali”.
Luigi Morgillo, vice presidente del Consiglio regionale, ha portato avanti la battaglia a sostegno del Terzo Settore. La Giunta regionale l’anno passato aveva approvato una delibera con la quale decretava la riduzione sia delle tariffe che del budget del 5% per le strutture del sociale convenzionate, tagli che se sommati avrebbero potuto portare ad una decurtazione del 10% delle risorse a sostegno delle strutture del terzo settore. Morgillo ha raccolto le preoccupazioni e gli appelli di operatori e pazienti e si è fatto portavoce delle loro istanze: “il taglio del 10% non consentirebbe agli istituti di sopravvivere, con grave danno per l’utenza e la sanità regionale. Per questo il provvedimento di Giunta andava assolutamente sospeso e modificato per non lasciare adito a penalizzanti interpretazioni che rischiavano di mettere in ginocchio il comparto. Fondamentale quindi far partire un tavolo di confronto con gli operatori, che tra l’altro si sono dati disponibili a trovare soluzioni che possano portare a risparmi effettivi, per individuare insieme a loro il percorso meno doloroso in grado di traguardare gli obiettivi di risparmio individuati dalla Giunta”.
La battaglia per ora ha bloccato la decurtazione del 10% a carico delle strutture sociali convenzionate che comunque si sono viste ridotte le risorse del 5%. “Certo è – aggiunge Morgillo – che la situazione va monitorata. I soldi spesi bene nel Terzo settore a sostegno delle fasce più deboli della nostra popolazione sono un sicuro risparmio per la Sanità ligure come è oramai risaputo a livello scientifico. Per questo l’auspicio che non vi siano altre riduzioni di risorse economiche che renderebbero la condizione del comparto insostenibile. La necessità però deve essere quella di riconoscere il sostegno alle disabilità gravi come la priorità delle priorità”.
Maria Grazia Frijia