Ugo Massabò, storia di un baby imprenditore
Da Imperia a Londra alla ricerca di nuove emozioni, stimoli, esperienze e… fortuna
A Londra ho incontrato un giovane artista di Imperia, bravo, coraggioso, che non molla mai, che cerca fortuna in Inghilterra, ecco la sua storia.
“Quando racconto la mia vita a nuove persone – mi ha detto – tutte mi guardano con gli occhi fuori dalle orbite per poi ascoltarmi con aria interessata. Se oggi lavoro nello spettacolo lo devo alla sfortuna di aver perso mio papà quando avevo 13 anni. Organizzai uno spettacolo per ricordarlo (non c’è cosa migliore della musica e della passione per ricordare una grande persona) nel 2007 e da li iniziò la mia “carriera” artistica, breve, ricca di soddisfazioni e di grandi calci nei denti. Nel 2008 fondai l’Associazione Culturale Pietro Massabò, proprio in onore di mio papà con lo scopo di portare avanti la mia missione: diffondere il talento degli artisti e dei professionisti creativi che incontro sulla mia strada, in Italia e nel Mondo, organizzando spettacoli culturali musicali molto innovativi, dove il lavoro sulle luci e sull’audio ha un ruolo fondamentale. Adoro lavorare con persone che mi possono dare tanto sia umanamente che professionalmente e credo che questa sia la cosa importante da sottolineare. Quello che era stato un esperimento diventò presto appuntamento annuale per i cittadini di Imperia: nel 2008 portai in scena uno spettacolo sempre musicale dal titolo: “Il futuro siamo noi” dove coinvolsi molti giovani di talento e vincitori di concorsi nazionali/internazionali. Nel 2009 ci fu un piccolo passo in avanti sotto il punto di vista organizzativo: riuscii a mettere giù un copione quasi teatrale lavorando con attori e musicisti in maniera fluida e professionale. Fu una grande esperienza che gettò le basi definitive per quello che poi sarebbe stato il grande salto, nel 2012. Finito il Liceo Vieusseux di Imperia, mi trasferì subito a Milano per iscrivermi a Medicina (ho sempre voluto fare il pediatra), ma un test di ingresso molto meritocratico mi sbarrò la strada. Allora decisi di darmi al 100% alla mia grande passione nonché hobby fino a quel momento: lo spettacolo e la musica. Decisi di vendere la casa (i costi per vivere a Milano sono proibitivi e mia mamma mi supporta sempre quando c’è di mezzo la voglia di fare e la passione) e mi iscrissi all’Università IULM di Milano dove mi sarei Laureato 3 anni dopo in Scienza della Comunicazione nei Mercati dell’Arte e della Cultura. Nel 2012 ho prodotto lo spettacolo “Note Parallele – Due Realtà Diverse, Un’Unica Direzione”, una sfida tra un gruppo Jazz e Blues di New York e un chitarrista classico di fama internazionale, Giulio Tampalini. Lo spettacolo andò in scena al Teatro Nuovo di Milano, con mia grande soddisfazione e fu un successo. Mentre la maggior parte dei conoscenti mi remavano contro io ero concentrato a portare avanti quello in cui credevo: gli artisti e la qualità del lavoro. Non sbagliavo. Lo spettacolo, dopo tante diffcoltà, è stato inserito nella stagione 13 14 del Teatro Stabile di Brescia ed è andato in scena l’8 Aprile 2014. Tutto esaurito. Non mi definisco un vero e proprio imprenditore perché lavoro sempre senza soldi, ma mi definirei uno che non molla mai un centimetro, uno che ha voglia di arrivare dove vuole. Ed è per questo motivo che ho deciso di lasciare l’Italia a gennaio di quest’anno, per trovare nuovi stimoli e forse un esempio internazionale da seguire. Quello che più conta a mio parere oggi giorno è la crescita umana e professionale, in un mondo dove l’apparenza galoppa, dove il sacrifico non si sa che cosa sia e dove coloro che hanno voglia di fare vengono sfruttati. Mio padre mi diceva sempre: “Quello che hai nella testa non te lo porterà mai via nessuno, quello che hai in tasca oggi ce l’hai, domani no”. Dopo aver fatto un periodo di apprendistato in un teatro Off West End di Londra, adesso sono al lavoro per un nuovo spettacolo che andrà in Tour in Italia prima e in UK poi intitolato “2 Pianos in Love, la storia d’amore tra due pianoforti”.
Francesco Basso