Grande successo per l’incontro di lunedì 28 marzo  con il Lama tibetano Ghese Lobsang Tenkyong.

Un paese è vivo quando
è viva la sua cultura

Come spiega Ruggero Maggi questa semplice frase racchiude in sé il profondo significato che ha assunto la recente costituzione proprio in Italia del primo nucleo di pronto intervento artistico e culturale al mondo. Una sorta di Caschi Blu della cultura pronti ad intervenire ovunque si sfregi e si vandalizzi l’Arte. Finalmente una risposta concreta ai continui soprusi ed alla distruzione operati dalla barbarie imperante in certi paesi.

Il progetto Padiglione Tibet “il padiglione per un paese che non c’è” ideato da Ruggero Maggi nel 2010 ha sempre agito in questo senso ridando dignità al popolo tibetano attraverso la conoscenza della sua arte e della sua cultura.

Come spiegano gli organizzatori oggi il Dalai Lama non è soltanto la massima autorità del popolo tibetano, ma anche un punto di riferimento fondamentale per decine di milioni di persone in tutto il mondo. Il Comitato Padiglione Tibet, la Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana (FPMT) e il Progetto L’Eredità del Tibet, come atto di affettuoso e sentito omaggio all’opera di questo altissimo testimone del nostro tempo, tra l’altro insignito nel 1989 del Premio Nobel per la Pace, hanno deciso di dedicare al Dalai Lama questo grande evento di arte contemporanea.

La mostra, a cura di Ruggero Maggi e con la collaborazione di Giosuè Allegrini, è visitabile ancora per qualche giorno presso il Castello Visconteo di Pavia storico complesso architettonico, fra i più importanti spazi espositivi nazionali legati all’arte e alla cultura. Una rassegna espositiva che intende rappresentare uno straordinario florilegio, una sintesi creativa delle precedenti tre edizioni (2011/2013/2015) di Padiglione Tibet nato come evento parallelo alla Biennale d’Arte di Venezia e durante il quale sono stati coinvolti importanti artisti contemporanei, tra cui il Premio Nobel Dario Fo, Gillo Dorfles e Dario Ballantini ed i conosciuti Gianni Marussi e Alessandra Finzi. Ad accomunare questi grandi nomi l’anelito alla Libertà attraverso un linguaggio universale come quello dell’arte. La Libertà non ha, e non può avere, confini in quanto la Libertà è un sentimento incontenibile, inarrestabile, incoercibile.

A Pavia sono state presentate le opere realizzate da noti artisti contemporanei direttamente sulle Khata, le tipiche sciarpe che in Tibet i monaci offrono in segno di saluto ed amicizia.
Un evento in cui è stato evidenziato il connubio tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale.
Così è per i monaci tibetani che hanno realizzato i mandala, cerchi della vita, un cammino fatto di segni e di colori che diventano simboli dell’universo, e si trasformano in un “Archivio di Strutture-Mandala” realizzate dai monaci, in sinergia con gli artisti di Padiglione Tibet che ne hanno tracciato le linee guida. Così è per i buddisti tibetani, che nel far ruotare in senso orario le Chokhor, le ruote della preghiera, diffondono nel vento “Om Mani Padme Hum”, il mantra che, riprendendo la forma incisa dei petali del fior di loto, conduce la mente a ricordare come il più prezioso dei tesori, il Nirvana Buddista, non vada cercato nell’altrove, negli orpelli decorativi piuttosto che nelle ingorde velleità, bensì nel nostro cuore, nella quotidianità delle cose più semplici e umili, ma non per questo meno preziose. Ruote elaborate, per l’occasione, dagli artisti di Padiglione Tibet e realizzate in materiale ceramico dai laboratori albisolesi, che forniscono, sotto l’azionamento manuale dei visitatori, rinnovate esperienze sensoriali e spirituali.

Così è stato, infine, per i giovani studenti di Hong Kong che solo pochi mesi fa, durante la loro eroica protesta verso il governo centrale di Pechino, la cosiddetta “Rivolta degli Ombrelli”, hanno ricordato al mondo che non si può vivere senza Libertà.
Infine, per concludere questa panoramica, la mostra di arte satirica “Tibet… c’è poco da ridere” da un’idea di Maggi ed a cura di Dino Aloi con artisti italiani e francesi e quella dedicata al versatile e geniale Giuseppe Coco capace di misurarsi con la satira più amara e, contemporaneamente, con i temi più poetici dell’umana commedia “Coco & Milarepa – i colori dello spirito” presentata da Chiara Gatti.

Artisti PADIGLIONE TIBET
Lorenzo Alagio, Filippo Altomare, Salvatore Anelli, Franco Ballabeni, Dario Ballantini, Calogero Barba, Piergiorgio Baroldi, Donatella Baruzzi, BAU, Luisa Bergamini, Carla Bertola, Giuseppe Bertolino, Giorgio Biffi, Mariella Bogliacino, Giovanni Bonanno, Rossana Bucci, Nirvana Bussadori, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Paola Caramel, Paolo Carnevale, Bruno Cassaglia, Domenico Castaldi, Stefano Cerioli, Simonetta Chierici, Pino Chimenti, Barbara Codemo, Francesca Romana Corradini, Marzia Corteggiani, Marisa Cortese, Giampietro Cudin, Christine Davis, Teo De Palma, Adolfina De Stefani, Albina Dealessi, Anna Maria Di Ciommo, Laura Di Fazio, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma, Gillo Dorfles, Fernanda Fedi, Gretel Fehr, Alessandra Finzi, Dario Fo, Giglio Frigerio, Fernando Garbellotto, Ornella Garbin, Ferruccio Gard, Annamaria Gelmi, Luciano G. Gerini, Ivana Geviti, Riccardo Ghirardini, Gino Gini, Lillo Giuliana, Antonella P. Giurleo, Bruno Gorgone, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Giovanni Gurioli, Gennaro Ippolito, Oriana Labruna, Paolo Lamarque, Franca Lanni, Silvia Lepore, Pino Lia, Oronzo Liuzzi, Gian Paolo Lucato, Ruggero Maggi, Francesco Maglia snc, Antonello Mantovani, Silvia Mariani, Fabrizio Martinelli, Gianni Marussi, Renato Mertens, Fernando Montà, Lorenza Morandotti, Simona Morani, Tashi Norbu, Paolo Nutarelli, Orisol, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Sandro Pellarin, Renata Petti, Marisa Pezzoli, Giorgio Piccaia, Matteo Piccaia, Plumcake, Giovanni Genshō Ponzoni, Veronique Pozzi, Benedetto Predazzi, Nadia Presotto, Tiziana Priori, Mario Quadraroli, Angela Rapio, Carla Rigato, Giuseppina Riggi, Gian Paolo Roffi, Claudio Romeo, Maria P. Fanna Roncoroni, Jeannette Rütsche, Sergio Sansevrino, Roberto Scala, Anna Seccia, Gianni Sedda, Cesare Serafino, Lucio T. Serafino, Elena Sevi, Lucia Spagnuolo, Celina Spelta, Franco Spena, Ilaria Sperotto, Roberto Testori, Vittorio Tonon, topylabrys, Micaela Tornaghi, Alberto Vitacchio, Andrea Vizzini, Doriana Vovola.
Video arte
Francesca Lolli, Ruggero Maggi, Marco Rizzo. 

Garbin, Chiara Gatti, Lorella Giudici, Alexander Larrarte, Enzo Lo Scalzo, Ruggero Maggi, Mimma Pasqua, Roberta Reali, Cristina Romieri, Alberto Rovida, Massimo Scaringella, Giuliana Schiavone, Roberta Semeraro, Tiziana Tacconi, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali, Emma Zanella.

Artisti della mostra Tibet… c’è poco da ridere
Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.

Giulia Cassini

 

 

PADIGLIONE TIBET
Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l’anima

progetto di Ruggero Maggi
con la collaborazione di Giosuè Allegrini

CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA
Viale XI Febbraio, 35 – Pavia

12 MARZO – 10 APRILE 2016
inaugurazione venerdì 11 marzo ore 18.00

Per informazioni: 0382.399770 | www.vivipavia.it ,
www.padiglionetibet.com | maggiruggero@gmail.com | 320.9621497

Orari: da martedì a domenica 10 – 13 e 15 – 17.50
La biglietteria chiude 45 minuti prima della mostra.
Chiuso il lunedì.

Biglietto: 4 €
Mostra + Musei Civici di Pavia: 8 €
Gratuito per under 26, over 70 e possessori di My Museum Card
Ulteriori informazioni sul sito www.museicivici.pavia.it

Partner
Sigma, Tre D s.r.l., Tecnodomes, NCA Engineering Srl, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Giorgi, Buduar, Atelier51, Il Melo, The Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione Italia-Tibet, Associazione Vimala, La Casa del Tibet.

Courtesy foto Marussi e Maggi

 

La mostra, ideata e curata da Ruggero Maggi (con la collaborazione di Giosuè Allegrini), intende rappresentare una sintesi creativa delle precedenti tre edizioni (2011/2013/2015) di Padiglione Tibet, nato come evento parallelo alla Biennale d’Arte di ìm Card

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