Viaggio nel tempo al Goa Boa Festival nel segno di Trainspotting e dei Joy Division
Fotoservizio di Pep Pam
articolo di Francesco Basso
A Genova al Goa Boa Festival sembrava di essere tortati indietro nel tempo, sembrava essere un quegli anni, gli anni a cavallo tra il punk e la new wave, gli anni in cui Ian Curtis front man dei Joy Division danzava in modo forsennato e iconico sulle note di Transmission, gli anni seminali che hanno dato origine a fior fior di band che ancora oggi danno ispirazione ad altrettanti gruppi musicali emergenti.
Gli anni del malessere giovanile, della contestazione, del rifiuto ma anche gli anni della musica, del resistere con essa, dell’andare avanti con la sperimentazione. Ad aprire la mitica serata del Goa Boa Festival che fatto immergere totalmente nel clima di quegli anni è stato Irvine Welsh con le sue letture.
Lo scrittore simbolo che con Trainspotting è stato l’emblema della scrittura generazionale, proprio come Bourroughs e Joyce, ha traghettato i presenti nella spiritualità della letteratura, nel suo modo di far vedere, tra il visionario e il reale preludendo a quello che sarebbe arrivato dopo. Dopo il suo intervento infatti sono arrivati loro, i Peter Hook & The Light che hanno suonato le mitiche canzoni dei Joy Division.
L’ex componente dei Joy Division Peter Hook e i suoi hanno fatto il miracolo, sembrava di vederlo di nuovo danzare Ian Curtis proprio come molti anni fa.
Se si chiudevano gli occhi sembrava di sentirlo di nuovo cantare sotto le note di Transmission, Ceremony, Isolation, Love will tear us apart, come se il mitico cantante non se ne fosse mai andato, non ci avesse lasciato troppo prematuramente anche se in tempo per regalarci interpretazioni e canzoni mitiche. Per chi è stato al Goa Boa Festival e ha visto questa serata lo potrà probabilente confermare: la serata è stata mitica, magica, viva. Un tuffo nel passato, un tuffo al cuore che in pochi dimenticheranno.